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Parla Osvaldo: 'Pagavo per vedere Tevez...'
GLI IDOLI
«Batistuta, e non poteva essere altrimenti, essendo cresciuto in Argentina, ma anche Ronaldo, uno dei più grandi».
L'ARRIVO IN ITALIA, NEL 2006
«All'inizio è stata dura, anche perché non avevo ancora 20 anni e mi mancava tutto. I primi tre, quattro mesi sono stati difficili, ho dovuto festeggiare il compleanno da solo... poi mi sono abituato, ho imparato la lingua in fretta e ora mi sento italiano».
LLORENTE E TEVEZ
«Fernando è un calciatore fortissimo ed un ragazzo splendido. Non ha solo la faccia da buono, lo è veramente. Tevez? Tifo Boca fin da bambino e quando ero in Argentina pagavo il biglietto per vederlo per vedere giocare Carlos. Ora essere in squadra con lui è un fantastico».
L'IMPATTO CON CONTE E LA JUVE
«Nei primi allenamenti un po' ho faticato, anche perché con il mister si corre molto, ma è solo questione di abitudine. Conte è un fenomeno. E' preparatissimo e pretende molto, ma i risultati poi si vedono. Qui è tutto magnifico, dalla struttura di Vinovo all'organizzazione della società. Capisci subito di essere arrivato nel più grande club italiano e in uno dei migliori d'Europa».
IL NUMERO 18
«Ho scelto quello perché on ce n'erano molti disponibili e poi il 18 maggio è nato mio figlio Gianluca...».
LE SUE CITTA'
«Torino non la conoscevo e devo dire che è bellissima. Sono legato ad ogni città nella quale sono stato: Roma è stupenda, così come Firenze, dove sono nate le mie figlie, ma quella che più mi è rimasta dentro è Barcellona».
I SUOI SOGNI
«Essere alla Juve è già un sogno e voglio farlo continuare.. E poi il Mondiale... Non dico vincerlo, ma almeno giocarlo...».