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Paradosso Milan: punta sui giovani, ma la Primavera retrocede. L'ultimo strascico del disastro Mirabelli
Tra le pessime scelte del duo Fassone-Mirabelli, però, c'è anche quella relativa al settore giovanile. Con l'intento di smantellare il Milan che fu, eliminando quante più tracce possibili della gestione Berlusconi, il vivaio rossonero subì diverse trasformazioni che oggi - dopo la fresca e beffarda retrocessione in Primavera 2 - lo portano a leccarsi le ferite. Prima l'addio a Mauro Bianchessi, responsabile dello scouting: sue le intuizioni Locatelli e Donnarumma. Poi quello a Filippo Galli, responsabile del settore giovanile, valorizzato e rivelatosi preziosa fonte di talento. Dalla cantera rossonera, infatti, arrivano pezzi pregiati come il già citato Donnarumma, ma anche Calabria e Cutrone. La scelta di Mauro Beretta si è rivelata un fallimento: se è vero che il risultato non dev'essere il primo obiettivo di una squadra giovanile, il risultato ottenuto ieri dalla formazione di Giunti è comunque macchia troppo evidente per essere cancellata.
Poche le attenuanti: una squadra molto giovane, imbastita di 2001 e 2002 sotto categoria; e una sfortuna nell'ultima gara contro la Fiorentina, abile a pareggiare al 90'. Il resto, va dimenticato. Ad iniziare dalla guida tecnica di Alessandro Lupi, esonerato a metà stagione, fino alla cessione dei pochi big in rosa: Campeol salutato ad agosto, Bellanova ceduto a gennaio (ma rimasto in rossonero per sei mesi), proprio mentre Moncada cercava la ricostruzione attraverso un mercato che ha pescato all'estero.
Ed ora, il futuro è un'incognita. Servirà un nuovo responsabile del vivaio (si fa il nome di Angelo Carbone, ma non è da escludere una scalata di Paolo Maldini), un nuovo tecnico e un progetto serio. Ritrovare la Primavera 1 è fondamentale non tanto per i risultati, ma per l'immagine, la crescita e la credibilità di questo Milan. Ecco il paradosso di una squadra che vuole puntare - anche con i grandi - sui giovani, ma si ritrova a picco con la sua squadra Primavera, dove pesano ancora le scelte infelici del duo Fassone-Mirabelli...