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    Paradosso Mihajlovic: se batte la Roma stacca Allegri e Inzaghi, ma è in bilico

    Paradosso Mihajlovic: se batte la Roma stacca Allegri e Inzaghi, ma è in bilico

    Una situazione paradossale quella del Milan, con la posizione di Sinisa Mihajlovic sempre più traballante e col rischio dell'esonero che può materializzarsi già dopo la partita di domani sera con la Roma nel peggiore dei casi e un verdetto che resterebbe ugualmente in sospeso fino al quarto di finale di Coppa Italia col Carpi di mercoledì prossimo. La stranezza è che, qualora i rossoneri riuscissero nell'impresa di violare l'Olimpico per la seconda volta in stagione dopo il successo sulla Lazio, la banda Mihajlovic chiuderebbe il girone d'andata di campionato a quota 31 punti in classifica, un picco mai toccato negli ultimi 4 anni. Meglio di Inzaghi, che nel 2015 si è fermato a 26 punti e di Massimiliano Allegri versioni 2014, 2013 e 2012.

    DESTINO SEGNATO - Solo un'eventualità, ovviamente, ma una conferma numerica del fatto che tutti i problemi evidenziati nella prima metà di stagione dal Milan non possono essere addebitati esclusivamente all'allenatore. Perchè, se per Inzaghi può valere il ragionamento che era alla prima esperienza su una panchina di A e per giunta su quella di un club prestigioso, Allegri è l'ultimo tecnico ad aver vinto qualcosa in rossonero (lo scudetto del 2011 e la Supercoppa Italiana) e ha collezionato anche un secondo ed un terzo posto durante la sua esperienza. Mihajlovic "rischia" di fare meglio anche di lui, ma la società ha già deciso sul futuro: bene che vada, l'ex Samp arriverà al termine della stagione e poi sarà il momento dei saluti nonostante un contratto con scadenza giugno 2017. Berlusconi è pronto a ripartire dall'ennesimo allenatore e dall'ennesima rivoluzione.

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