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  • Palla al piede, il Napoli è da scudetto: l'analisi di Beck

    Palla al piede, il Napoli è da scudetto: l'analisi di Beck

    Ma che partita croccante, Roma-Napoli. Ha deciso, con merito, la doppietta di Mertens, anche se la riffa dell’ultimo quarto d’ora stava per rianimare una Roma «apallica» e premiare l’avanti-popolo di Spalletti (un palo, una traversa, paratone assortite di Reina).
    Appunti volanti.

    Le coccole «interiste» di San Siro hanno più confuso che aiutato la Roma. Capita spesso, all’ombra «der» Cupolone. Dopo la lezioncina della Lazio in coppa, senza se e senza ma, ecco la lezione di Sarri, con pochi se e pochi ma. 

    Non ho capito Spalletti. Perché Salah solo nella ripresa? E cos’ha Emerson Palmieri?  

    I fantasisti classici possono prescindere, almeno nelle giocate, dallo smalto fisico (e, nei casi più «alti», persino dal fisico). Nainggolan è un fantasista atipico che, viceversa, della brillantezza atletica non può fare a meno. Un bel guaio, quando la perde o gliela fanno perdere tappandogli le vie d’accesso.

    Palla al piede, il Napoli sarebbe da scudetto fin dai tempi di Mazzarri. Penso a Cavani capocannoniere, penso agli ultimi gol, tutti di splendida fattura. Allo Stadium: triangolo Insigne-Milik-Insigne, poi tiro sbirulo di Callejon. All’Olimpico: Hamsik verticale per Mertens; Insigne da sinistra a destra per il taglio del belga. 

    Il suo problema è stato, e rimane, la fase difensiva. Anche quando Koulibaly e Albiol danno l’impressione di essere perfetti - e a lungo, oggi, l’hanno data - qualcosa ci scappa sempre. E così la Roma ha «rischiato» di pareggiare un’ordalia che il Napoli aveva «rischiato» di stravincere. In vista del Real, sono proprio questi i cali che allarmano. Costanti, mica tanto sporadici.  

    Marko Rog è un ventunenne croato di robusta falcata. Presidia il campo, e talvolta se lo mangia. Sarri ha un titolare in più.

    ROBERTO BECCANTINI

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