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    Paletta al Milan: i motivi del no a gennaio

    Paletta al Milan: i motivi del no a gennaio

    • Guglielmo Trupo
    Ora che anche la Nazionale si è accorta di Gabriel Paletta, per il Parma sarà dura resistere ad attacchi esterni. Il centrale italo-argentino da un paio di stagioni sta facendo la differenza nel reparto difensivo crociato, tanto che il Milan già la scorsa estate aveva chiesto informazioni, ricevendo questa risposta, indiretta, da Leonardi: “Chi viene qui con i soldi si prende Paletta, non siamo più disposti a trattare con proposte ridicole. Paletta vale la permanenza in serie A del Parma, che costa 35 milioni. Se ce li danno lo possiamo lasciar partire”.

    INUTILE TENTATIVO - A gennaio Sabatini prima, Galliani dopo, sono tornati alla carica con Ghirardi. "La squadra viaggia bene, a certi ritmi, si salverà e il costo del cartellino non potrà più valere quella cifra, visto che la A è garantita"  hanno pensato. Macché, il Parma non ci sente e non si siede nemmeno al tavolo per parlarne. Discutere le proposte della Roma, 2-3 milioni più Burdisso, o del Milan, 4-5 più Zaccardo e l’altra metà di Saponara, non è cosa da Leonardi.

    IL RETROSCENA - Il Parma chiama Paletta per rinnovare, il Milan non si dà per vinto. L'agente dell'argentino Martin Guastadisegno parla con Preiti e Leonardi, ascolta la proposta ma non esclude una cessione. Appena prima che il mercato chiuda i battenti, Galliani si rifà sotto, alza il conguaglio economico e delega Guastadisegno ambasciatore rossonero. Il piano di battaglia viene preparato per bene, ma Paletta, ad un passo dal rossonero in una trattativa segretissima, viene stoppato con le valige in mano: il Milan si convince dell’investimento, ma ha bisogno di autofinanziarsi per procedere all’acquisto, di fatto bloccato perché un altro difensore, Mexes, non trova l’accordo economico con il Monaco. In più il CT azzurro Prandelli, che lo chiama anticipandogli la convocazione per l'amichevole con la Spagna, lo avverte, cambiare aria a gennaio, quando si è al centro di un progetto tecnico che punta su di te, non sempre conviene, e c’è il rischio panchina da affrontare, complice anche la rivoluzione tecnica che si preannuncia in quei giorni nell’ambiente Milan. La sua convocazione per il Mondiale, fa capire Prandelli, passa dalle presenze ed è chiaro che, in un’ossatura come quella crociata, di cui fa parte da anni, Paletta abbia più possibilità di giocare.

    UN ARRIVEDERCI? -  Resta al Parma, disfa la valigia però con in mano una sorta di tacito accordo tra le parti. Il Milan deve essere rifondato, possibilmente cominciando dalla difesa, Paletta potrebbe essere il primo tassello della nuova era. A Galliani piace, sono frequenti i contatti con il suo agente per tenere sotto controllo la situazione e ribadire le promesse che si sono fatte nel mese di gennaio.

     

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