Palermomania:| Zamparini corra al capezzale
Qualunque cosa faccia a Milanello, evidentemente la fa bene. Da quando Berlusconi è tornato in campo per il Milan - metaforicamente e non - gli uomini di Allegri hanno rialzato la testa. Che poi il Cavaliere pensi di ottenere gli stessi risultati rituffandosi in politica… no, non divaghiamo. Un Milan precedentemente alla canna del gas adesso è in convalescenza. Il Palermo, invece, è più vicino alla terapia intensiva. E c'è bisogno che il suo papà, il suo padrone, il suo proprietario (chiamatelo come volete) corra al capezzale, perché qui si rischia seriamente di dover staccare la spina. Non in senso di eutanasia, ma di lenta, inesorabile agonia.
Da quando ha messo Lo Monaco alla testa di viale del Fante, Zamparini ha fatto un passo indietro, sia per i suoi interessi politici sia per guardare da vicino le sue aziende. L'occhio del padrone, dopotutto, ingrassa le vacche. E con Zamparini lontano, in effetti, è periodo di vacche magre. Non ci riferiamo alla gestione comunque positiva di Lo Monaco, che di viale del Fante, ormai, conosce perfino gli spifferi. Qui si parla di investimenti, casella laddove l'amministratore delegato è impotente perché mero esecutore di un ordine superiore.
Gasperini sta facendo tutto il possibile con il modestissimo organico a disposizione. Adesso la palla passa alla società, ma facendo nome e cognome - Maurizio Zamparini - andiamo dritti al punto: il Palermo ha bisogno del suo mecenate per tornare competitivo e per restare in Serie A. Il presidente, pochi giorni fa, ha ammesso di essere preoccupato e di avere sbagliato la campagna acquisti estiva. La resipiscenza è importante, non perseverare lo è ancora di più. Due, tre, cinque, dieci milioni di euro, non si sa quanto servirà, ma gli sforzi vanno messi… in conto e in atto. Gli acquisti, adesso, servono come l'ossigeno.