Palermomania:| Un flop paradossale
Il vangelo del calcio ne contiene a iosa di storie così. Acquisti uno sconosciuto e poi lo sconosciuto anatroccolo diventa un bel cigno. Questi sono gli Ilicic. Acquisti uno dei migliori attaccanti dell'ultimo campionato con in sottofondo lo scroscio degli applausi e qualche mese dopo ti ritrovi un pacco in casa. Questi sono i Maccarone. Un paradosso inopinato quello dell'attaccante piemontese, arrivato per decisione precisa di Zamparini che spesso ha azzeccato i suoi personalissimi colpi di teatro, da Corini a Miccoli. Il presidente si invaghì di lui nell'ultimo Siena-Palermo (1-2), quando Big Mac mandò al manicomio Cassani saltandolo a ogni puntata.
Nel ritiro precampionato, il numero 32 confermò tutte le attese: gol a raffica, grandi giocate, brillantezza. L'appendice di grazia che ci si aspettava dopo l'investimento di 4,5 milioni. Qualcuno vaticinava addirittura che il nuovo arrivato avrebbe scalzato nelle gerarchie perfino Miccoli. Già a inizio stagione, però, qualcosa si è rotto. Un po' l'esplosione di Ilicic, che con le sue magie si è guadagnato il palco, un po' qualche prestazione sottotono, hanno segnato l'inizio della fine. Maccarone si è impigrito, di testa e di conseguenza di gambe. Non tentava più il dribbling partendo dal centro-sinistra, giocava in modo dozzinale perdendo la sua proverbiale souplesse, non si affannava nei recuperi quando perdeva il pallone. Rossi se n'è accorto e l'ha messo da parte.
Da questa brutta impasse Massimo non si è più ripreso. Impensabile che abbia dimenticato come si gioca a calcio; crediamo, piuttosto, che Maccarone vuole essere astro e non satellite. Altrimenti si affloscia. Solo così si può spiegare una carriera trapuntata di fallimenti quando la posta in palio era alta. Che l'habitat naturale di Mac sia una squadra di medio-bassa classifica? Quando gli anni sono 31 e mezzo, il dubbio è più una certezza. Di sicuro, Maccarone a Palermo adesso ha senso come Bossi alla festa dell'Unità. Un triste finale che sorprende, come quando si lasciano due innamorati apparentemente perfetti insieme. Ma nel calcio, come nella vita, ciò che sembra perfetto spesso non funziona. Rimpianti non ce ne saranno, perché i tentativi sono stati fatti. Adesso non resta che separarsi, soprattutto per il bene di colui che da Little ci auguriamo torni Big Mac.