Palermomania: tutti gli uomini del presidente
Se li elencassimo tutti, magari diventeremmo pure stucchevoli. Stavolta non si parla di allenatori, ma di una figura importante tanto quanto. Se non di più. Scontato dirlo avendo la controprova fresca fresca: senza il cuscinetto Sabatini, dimessosi il 2 novembre 2010 frustrato dalle pressioni di Zamparini, il Palermo ha fatto fatica per tutto il campionato a restare attaccato a se stesso. Il gruppo si è lacerato, tanti pezzi addirittura si sono persi, e la diaspora estiva dei senatori ne è la prova. A distanza di un anno la pièce atto secondo: opera melodrammatica tale e quale, con un protagonista diverso.
L'atto di addio di Sogliano, caduto casualmente 365 giorni dopo quello di Sabatini, ci dispiace sinceramente. Palermo ha perso un professionista giovane che non ama genuflettersi, a costo di rischiare il posto. La forma dei saluti non è quella dell'esonero, ma la sostanza sì: presidente e collaboratore - pesanti, in questo senso, le dichiarazioni del patron a Radio Radio - hanno cozzato da quando hanno sottoscritto il contratto. Due galli nel pollaio sono improponibili: prima si guardano torvi, prima o poi finiscono per beccarsi. La grande competenza calcistica di Zamparini - che di sciocchezze ne ha commesse, ma più spesso ci ha azzeccato - paradossalmente diventa un boomerang: il suo animo interventista - protagonista - lo porta a proiettare a largo la sua ombra, finendo con l’oscurare i suoi dipendenti.
Sogliano ha retto finché ha potuto, anche per proteggere le spalle del suo delfino Mangia, sulla cui assunzione si è giocato una fetta non indifferente di credibilità. Gli è andata bene, e mica solo per fortuna, segno inequivocabile che l'ex calciatore di Torino e Perugia è un dirigente rampante e molto competente. E soprattutto che non vuole essere derubricato nelle sue mansioni. Il problema è che molto competente, nonché impaziente, lo è anche Zamparini. La competenza imbevuta di impazienza troppo spesso Mangia uomini e collaboratori. Non è storia dell'anno 2 novembre 2010-2 novembre 2011, ma in generale della vita da presidente di Zamparini. Sogliano, sebbene non lo meritasse, ne è l'ultima vittima illustre.