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    Palermomania:| Squadra modello... per retrocedere

    Palermomania:| Squadra modello... per retrocedere

    Da quando Gasperini si è insediato sulla panchina rosanero, alla quarta giornata, il Palermo ha sempre incassato vagonate di complimenti, tranne che per le nefandezze sui campi di Roma e Bologna. Squadra diligente in difesa, corta, che fa girare bene il pallone e in generale sciorina un bel gioco. Ma, aggiungiamo, pericolosa come una cucciolata di gattini. Dodici partite di applausi, tredici gol fatti e quindici subiti, solo tredici punti conquistati e due lunghezze dal baratro del terz'ultimo posto. E il calendario, come detto, è tutto fuorché indulgente.

    Al netto del suo equilibrio e della sua quadratura, il Palermo, dicevamo, è una squadra poco pericolosa. Tira poco in porta, men che meno dall'interno dell'area di rigore. Anche se non subisce gol - salvo erroracci individuali come quello di Garcia a Milano -, l'attenzione dietro è pressoché sprecata per la scarsa verve davanti. Gasperini ha sì dato un senso corale a un gruppo di giocatori che eccezionali non sono, ma coi soli pareggi non ci si salva. Continuando a considerare soltanto la gestione-Gasp, in ben sei partite su dodici (la metà) il Palermo non ha segnato. E in trasferta è andato in rete soltanto due volte, di cui una, a Roma, sul parziale di 4-0 per la squadra di Zeman.

    In buona sostanza vogliamo dire che il bel gioco non basta, e che questa squadra deve cambiare marcia. Con questi uomini, francamente, sembra difficile. Zamparini e Lo Monaco lo hanno capito e fra un mese interverranno sul mercato. O, meglio, cercheranno di intervenire: a gennaio chi ha i buoni giocatori se li tiene perché è comunque complicato sostituirli in poco tempo, peraltro a stagione in corso. Il Palermo verrà trattato senza i guanti, piuttosto maltrattato come un pollo da spennare: se il bisogno è grande, salgono i prezzi. Non è la legge del più furbo e del più scemo, ma la legge di mercato. ‘Sic stantibus rebus’, direbbe Lotito, proprio uno dei mercanti da evitare. Adesso e sempre.

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