Palermomania:| Pastore, rabbia giovanile
Nulla da dire sulla scintillante vittoria del Cska Mosca, un'armata rossa esperta e intelligente. Ha tenuto botta quando rischiava di andare sotto, ha mantenuto la calma assestando quasi per inerzia i colpi decisivi per il solo fatto che è nettamente più forte del Palermo. Non solo nei singoli, bravissimi nell'uno contro uno, ma anche nell'organizzazione e nella compattezza. Quattro parole extra per l'attaccante Seydou Doumbia: mamma-mia-che-giocatore. Una furia nera che compirà 23 anni il 31 dicembre. Chiamiamolo il 'Cavani africano': ieri l'attaccante ex Young Boys è arrivato per ben tre volte a coprire fino alla propria area di rigore, ma tra le linee nemiche è stato devastante (altro che il Cavani di Palermo). Forza, tecnica, velocità, resistenza: ma che ci fa un 'mostro' del genere in Russia?
Un altro mostro di fantasia ce l'ha il Palermo. Anche ieri Pastore a tratti è stato incontenibile: da solo ha dato l'idea che il Palermo potesse realmente dare del filo da torcere al battaglione di Mosca. Peccato che Maccarone sia un ectoplasma e che la dea Eupalla si sia bendata quando c'è di mezzo Hernandez. Al 58' ciò che non ti aspetti, ciò che Pastore - per fortuna - non ci aveva mai fatto vedere. I difensori rosa si fanno saltare come birilli - Mourinho avrebbe detto 'come pirla' - da quella forza della natura di Doumbia, che poi deposita facilmente in rete. 'El Flaco' sbotta, se la prende con i compagni. Facile immaginare cosa sia passato nella testa dell'argentino: io mi faccio in quattro e tutto il mio lavoro va in fumo malamente.
Dopo quell'episodio Javier si è innervosito, arrivando a far saltare il tappo al minuto 74: l'ineffabile arbitro austriaco Schorgenhofer fischia l'ennesimo fallaccio commesso dal Cska senza ammonire, Pastore protesta in maniera veemente e si becca il giallo. All'applauso polemico del fantasista argentino, secondo giallo e rosso. Venti secondi di follia. Follia figlia probabilmente della gioventù. Pastore deve imparare a tenere a bada i bollenti spiriti. Se vuol diventare quel fenomeno assoluto senza macchia che sicuramente diventerà, farà bene a controllarsi. Non si lascia la squadra in dieci perché l'arbitro è inadeguato e ti fa saltare i nervi. Siamo sicuri che Rossi tirerà le orecchie al suo numero 27. E siamo altrettanto sicuri che Pastore abbasserà la testa e capirà. La crescita di un giovane vuol dire anche questo.