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    Palermomania:| La rivoluzione è completa

    Palermomania:| La rivoluzione è completa

    Con Migliaccio se ne va l'ultimo pezzo di cuore del Palermo recente. Il centrocampista campano, cinque anni di amore in tinta rosanero, saluta per andare alla Fiorentina. Altra Italia, altri obiettivi, nuovi stimoli. Perché il ciclo in Sicilia era obiettivamente finito. Della vecchia guardia resta solo Miccoli, ma la sua è un'altra storia: il vecchio che non invecchia mai. Verrebbe da dire 'meno male che Fabrizio c'è'. Senza di lui oggi il Palermo probabilmente sarebbe in B.

    Dicevamo di Migliaccio, arrivato nel 2007 in virtù dei buoni auspici di Colantuono e accompagnato da una vagonata di scetticismo: 'Cinque milioni per un incontrista sono troppi', mugugnava qualcuno. Nessuno avrebbe immaginato che quel gladiatore buono di emozioni ne avrebbe regalate miliardi. La cessione del numero 8 è il segno dei tempi, la cartina tornasole di una squadra radicalmente cambiata nelle ultime due stagioni: niente più voli pindarici per appigliarsi alle grandi del campionato, semmai un profilo basso, una vita tranquilla e la valigia dei sogni riposta in soffitta.

    In fondo, ma lo diciamo sottovoce, chi scrive sperava che Giulione trovasse squadra negli ultimi giorni di mercato, proprio quando sembrava che dopo tanti giri d'orizzonte a salve dovesse restare controvoglia a Palermo. Un giocatore scontento non è mai un bene, specie per uno come Migliaccio che fa delle motivazioni la più grande spinta propulsiva per rendere al meglio. Il Palermo perde un pezzo di cuore, la Fiorentina trova una roccia. Dimensioni diverse, tempi che cambiano. E per i rosa era tempo di rivoluzione.

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