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    Palermomania:| L'esonerificio di Zamparini

    Palermomania:| L'esonerificio di Zamparini

    'Il nuovo tecnico dovrà imitare Guidolin'. Così parlò Zamparini. E allora, verrebbe da dire, povero Cosmi. Perché Guidolin, l'unico allenatore riuscito a rimanere in sella al Palermo per un'intera stagione (miracolo di Santa Rosalia?), è stato cacciato, poi richiamato, poi ricacciato. Perché al nuovo arrivato, cui facciamo un sincero in bocca al lupo e diamo una simbolica pacca sulla spalla, dovrebbe andare meglio? Quando a una persona si chiede di essere simile a un'altra, l'errore è di fondo. Come se dopo una storia d'amore si cercasse il clone della propria ex. Una risibile follia.

    Il 53enne perugino è il tredicesimo tecnico della gestione Zamparini in meno di otto anni (per due giornate, nel 2007, Gobbo e Pergolizzi assunsero la guida della squadra insieme). Dal naufragio del pittoresco 3-3-4 di Glerean fino alla farsa di Zenga, dal confusionario Arrigoni all'uomo dritto come un fuso Ballardini, a Palermo si è visto di tutto. Un'enormità di polvere sui resti di un progetto che probabilmente non è mai stato tale. Eppure in Sicilia ne sono passati di maestri di calcio. In città ancora si discute su chi sia 'più bravo' tra Guidolin e Delio Rossi, defenestrato ieri da Zamparini sotto l'eco delle urla sdegnate dei tifosi.

    Paradossalmente, a voler malignare, il patron ha sguazzato sul 7-0, definito nientemeno 'un segno del cielo', per avere una sorta di via libera all'esonero. 'Sono invecchiato - ha detto sarcasticamente l'imprenditore friulano - perché dieci anni fa Rossi lo avrei cacciato molto prima. Mi ha distrutto il Palermo'. Siamo proprio sicuri che quella del buon Delio sia solo un'impresa di demolizioni? Pastore, Ilicic, Hernandez, Pinilla, Bacinovic, il ritrovato Nocerino, sono solo un cumulo di macerie? E non vogliamo star qui a sciorinare l'elenco dei record frantumati - quelli sì - dal 'Normal One', che se ne va col favore dei numeri, della gente e degli addetti ai lavori. Di solito tre indizi fanno una prova. Non per Zamparini, che nel suo feudo ha eretto un esonerificio.

    Il progetto tecnico, senza il quale la nobiltà nel calcio te la sogni, a Palermo è come il gioco delle tre carte: vedo-non vedo, ma alla fine è una truffa. Il termometro del pubblico, in questi anni sempre a fianco del suo presidente e mai degli allenatori, adesso fa registrare dati preoccupanti. Buona parte della gente comune, sano propellente di una squadra, si sta disamorando. Qualcuno proclama lo sciopero del tifo, annunciando l'abbandono del 'Barbera'. Questo ci ricorda il marito che per far dispetto alla moglie si evira. Fuor di metafora, cacciando Rossi Zamparini si è fatto male da solo. Qualcuno lo aiuti a ravvedersi, prima che il palazzo rosanero crolli sul serio.

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