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    Palermomania:| Baros è un rischio

    Palermomania:| Baros è un rischio

    Il coniglio estratto dal cilindro per l'attacco del Palermo ha le sembianze antropomorfe di Milan Baros. Salvo clamorose sorprese, sarà il ceco il rinforzo per il cannone rosanero, quello con le polveri più bagnate di tutta la Serie A in virtù dei soli 16 gol all'attivo. Per l'ormai ex Galatasaray è pronto un contratto di un anno e mezzo: 700mila euro (più premi) fino a giugno, 1,3 milioni per la stagione successiva.

    Baros è il tipo di giocatore richiesto da Gasperini, che voleva un uomo in grado di dare profondità. L'unico, in questo senso, è Hernandez, che rientrerà a fine marzo. Se tutto va bene. Sarebbe stucchevole ripetersi che il mercato di gennaio è difficile, perché chi ha i buoni giocatori se li tiene o tutt'al più chiede la luna, come nel caso del Chievo con Sorrentino. La soluzione di ripiego è scommettere sugli scarti delle altre squadre, magari rinverdendo i fasti di carriere luminescenti. 

    Baros fece faville agli Europei del 2004, vinse la Champions League nel 2005, dopodiché cominciò la parabola discendente. Nuove scintille al primo anno in Turchia (2008-09), quando si assicurò la palma di capocannoniere con 20 gol. Un traguardo unico nel suo sentiero professionale, giacché Milan non è una prima punta. Nel gennaio 2010 Lo Monaco rivitalizzò l'agonizzante attacco del Catania con una mossa a sorpresa. Maxi Lopez sparigliò le carte della lotta salvezza segnando 11 volte in 17 partite. L'argentino veniva da un'annata niente male col Gremio, ma ancora prima aveva deluso in Russia. 

    La storia di Baros è diversa, perché il ceco gioca soltanto in Nazionale, mentre quest'anno con il Galatasaray non è sceso in campo nemmeno un minuto. Ciononostante si mantiene in forma, ma il rischio di un flop - inutile dirlo - è alto. Lo Monaco titilla il tarlo delle motivazioni di Baros, che è pur sempre l'ottavo miglior giocatore ceco nel decennio 2000-2010 secondo il giornale Lidové noviny. È impossibile, senza senno del poi ma col dubbio del prima, immaginare l'immediato futuro rosanero dell'attaccante, un ibrido tra scommessa e speranza. Maxi Lopez a Catania, comunque, ha fatto giurisprudenza.

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