Palermo, Viviano:| 'Sto tornando al meglio'
Emiliano Viviano è da tempo un pallino del Palermo, che già nel 2006, quando il portiere aveva solo 20 anni, avrebbe voluto vestirlo di rosanero. Rino Foschi bussò al Brescia e Corioni gli chiese 15 milioni di euro, spiegandogli che Viviano non solo era un gran portiere, ma nonostante la giovane età era uno dei leader dello spogliatoio: ergo era incedibile. 'Vero - commenta adesso Viviano -. Ero giovanissimo ma mi facevo già sentire, non ho mai riununciato a dire la mia, anche se rispettavo i compagni più grandi come Possanzini. Diciamo pure che ho un carattere forte, mi butto sempre a capofitto nelle cose e mi trovo spesso al centro dell'attenzione'.
Sarà forse anche per questo, per il suo spirito battagliero, che Zamparini l'ha preferito al mite Sirigu faccia d'angelo. 'Con Totò siamo amicissimi, ci siamo sentiti fino a poco tempo fa - dice Viviano -. So che con Zamparini ha avuto qualche problema, sono cose che capitano'. La provocazione è d'obbligo: ma chi è più bravo tra Viviano e Sirigu? 'Che domanda è? Abbiamo caratteristiche diverse - dice -. Io cerco di fare bene ogni domenica per me stesso e per il Palermo. Certamente voglio andare agli Europei. Tornare in Nazionale è uno degli obiettivi della mia stagione, tuttavia resterò sempre grato a Prandelli anche se non mi dovesse portare. Mi ritrovai all'Inter ma non pensavo di potere prendere il posto di Julio Cesar. E non gli avrei mai fatto il secondo. Poi mi sono infortunato durante un allenamento alla Pinetina e spuntò il Genoa, che mi inserì nell'affare Kucka. Ma di Genova non posso parlare, so solo che il Palermo ha puntato su di me mentre ero ancora infortunato e benché nella mia carriera non fossi mai sceso a sud di Cesena mi sono buttato a testa bassa in questa nuova avventura. Qualche problema di trasferimento per la famiglia (moglie e tre figli maschi, ndr), perché senza di loro non mi muovo, ma tutto è stato risolto e ora la mia testa è 110% a Palermo'.
Testa a Palermo, cuore a Firenze. 'Non ne ho mai fatto un mistero, è la squadra della mia città e tiferò sempre per i viola. Ma non ho mai pensato di chiedere i bordini viola nella mia maglia, dovunque abbia giocato'. Da buon fiorentino ama
Pieraccioni, le burle come quelle del film 'Amici Miei', e nello spogliatoio del Bologna, tra finti messaggi sms e gavettoni, lo ricordano come un Giamburrasca. Palermo l'ha accolto a braccia aperte e s'aspetta grandi cose da Emiliano Viviano, che pur senza compiere interventi stratosferici con la sua sola presenza ha portato dieci punti in quattro gare. 'Vincere aiuta a vincere', commenta soddisfatto. Eppure Viviano sa bene di non essere ancora al meglio. Infortuni come quello subito il 23 luglio impongono otto-nove mesi di stop e lui dopo sei mesi era già in campo. Arrivò a Palermo cinque chili sovrappeso, ne ha persi tre, gli manca ancora un pizzico di sprint per tornare il vice-Buffon dello scorso anno.'Non sono ancora al massimo, ma ogni giorno va sempre meglio. Non è facile tornare in perfette condizioni atletiche per chi pesa 95 chili. Domenica ho sbagliato un'uscita, è vero, ma per un portiere non conta soltanto parare bene'. Contano altre cose, come sottolineò lo scorso anno Prandelli quando preferì Viviano a Sirigu: 'Perché ha più personalità'. Viviano parla, urla, sistema la difesa, insomma anche se non è ancora al massimo della forma si sta prendendo il Palermo. 'Una squadra forte, per qualità molto più forte del Bologna dell'anno scorso. Abbiamo una buona difesa, se subiamo qualche gol di troppo è solo perché giochiamo sempre per attaccare. Obiettivi? La salvezza è vicinissima, poi punteremo all'Europa. E del mio futuro non so nulla, sono a metà tra Palermo e Inter, decideranno per me'.
(Giornale di Sicilia)