Palermo-Samp:|'Deciderà Pazzini'
Dopo la lunga sosta, Mimmo Di Carlo vuole ripartire: «C'è un ciclo notevole da affrontare con squadre al nostro livello e noi vogliamo cominciarlo nel migliore dei modi già a partire dal "Barbera"».
Il mercato? Io, oggi come oggi, guardo al concreto, alleno una squadra, una squadra che sono 25 giorni che non gioca e ha voglia di ripartire». Mimmo Di Carlo non si lascia distrarre dalle voci e dalle trattative e punta dritto al Palermo. Prima, però, apre un piccola parentesi. «Sia chiaro - puntualizza il mister blucerchiato -: sul tema mercato cerco di rispettare i ruoli. Parlo costantemente con la società, poi sono loro che devono operare. Io mi limito a suggerire le caratteristiche di cui abbiamo bisogno e io do piena fiducia alla proprietà che ha sempre operato nel modo migliore. Macheda? È un giocatore importante, può fare la prima e la seconda punta, ma si tratta di un ragazzo che ancora non è arrivato e io, ora come ora, lavoro con quelli che ho a disposizione. C'è un ciclo notevole da affrontare con squadre al nostro livello e noi vogliamo cominciarlo nel migliore dei modi già a partire dal "Barbera"».
Partiamo dagli uomini. Com'è la situazione in infermeria? «Ziegler sta bene mentre Gastaldello non ha nulla di preoccupante, ieri dall’amichevole è uscito per precauzione. Da valutare c'è Da Costa, che ha subìto un colpo alla mano in allenamento. Semioli e Cacciatore sono indisponibili mentre Padalino ha un'infiammazione. Questa è la situazione».
Sotto il profilo mentale come si riparte dopo una sosta così lunga?
«Eravamo pronti per il derby, dopo la sconfitta di Brescia avevamo voglia di far bene. Poi purtroppo non si è giocato. Il vantaggio di ricominciare a Palermo arriva dal punto di vista degli stimoli: giochiamo contro una squadra di qualità, si sfideranno uno dei migliori attacchi contro la miglior difesa. Personalità, atteggiamento e coraggio sono le prime cose che serviranno».
E poi?
«Con un pochino più di convinzione e cattiveria agonistica possiamo fare cose importanti, raggiungere obbiettivi importanti. Non so se lotteremo entrambe per il quarto posto come nella passata stagione, ma questa sfida può valere di sicuro per la classifica medio-alta. I conti poi si faranno da marzo in avanti, ma intanto dobbiamo pensare di partita in partita, compresa quella di Coppa Italia, essendo bravi a ripartire dopo le sconfitte e mantenere equilibrio dopo le vittorie».
Che avversario si attende nel match dell'Epifania?
«Il Palermo è bravo a non dare punti di riferimento in attacco, se non siamo ordinati rischiamo di dare loro il possesso palla. Miccoli, Ilicic e Pastore fanno la differenza, in alcune partite però sono stati marcati bene. Chiudere gli spazi e attaccarli in velocità sarà fondamentale perché sulle fasce qualcosa pagano: starà a noi con intensità e concretezza metterli in difficoltà e sono convinto che ci riusciremo».
Su chi punta Mimmo Di Carlo?
«Per me questa partita la decide Pazzini. Lo vedo bene e può farci fare la differenza. Lui come Marilungo, Palombo, Poli, Tissone, gli esterni. Quando si lavora bene, arrivano anche le prestazioni importanti da parte dei singoli: questa squadra lavora, lavora per migliorarsi. La fiducia che le ruota attorno la si vede dal presidente. È venuto ieri, ci dà sicurezza e motivazioni, forza e sostegno».
Un sostegno quanto mai apprezzato se si pensa alle turbolenze mediatiche esterne che vi siete appena lasciate alle spalle a livello ambientale. «Inutile nasconderlo: le voci esterne dei mesi scorsi disturbavano e anche se non toccavano direttamente lo spogliatoio influivano in qualche modo sulla serenità. Diciamo che tutto era più in salita. Oggi, invece, c'è una strada in pianura e noi dobbiamo cercare di renderla più percorribile, addirittura in discesa se possibile. Problemi non ce ne sono più e questo percorso va continuato a livello corale: solo insieme si possono raggiungere gli obbiettivi che tutti noi abbiamo a cuore».