Un'altra Joya dopo Hernandez. Il Palermo ha praticamente preso 'l'attaccante più forte del Sudamerica' - Zamparini dixit - che, per una bizzarra coincidenza, ha lo stesso soprannome dell'uruguaiano. Diciotto anni compiuti a novembre, 17 gol in 31 partite che hanno condotto la sua squadra al primo posto della B argentina davanti al River Plate, Paulo Dybala ha il curriculum dell'enfant prodige. E un'etichetta di promessa strapagata.

In effetti il Palermo ha investito 12 milioni di euro stuzzicandosi il nervo della follia. Tanti addetti ai lavori parlano di movenze da nuovo Aguero, mentre qualcun altro lo paragona a Montella; di sicuro, il piccolo Paulo è un killer d'area di rigore nonostante il fisico esile. Secondo i più informati sarebbe un errore far giocare il ragazzo defilato, perché negli ultimi metri ha la rapidità d'esecuzione dei grandi bomber.

Strapparlo alla concorrenza non è stato facile: per Dybala si erano mosse a vario titolo Chelsea, Arsenal, Borussia Dortmund, PSG, Malaga, Villarreal, Inter e Napoli. Per assestare il colpo decisivo è stato fondamentale il lavoro di Luca Cattani, che con pazienza, nei mesi, ha tessuto la sua tela. Adesso per la Joya argentina la vita cambia radicalmente: nuovo mondo, nuova lingua e anche... nuovo stipendio: all'Instituto de Cordoba guadagna circa 10mila euro l'anno; con il Palermo firmerà un quinquennale ben più sostanzioso. Sperando di ripercorrere le orme di altri grandi argentini. Uno a caso? Esatto, proprio il Kun Aguero.