Palermo, l'ex Perinetti:| 'Sannino, metodi sbagliati'
Giorgio Perinetti suda ancora freddo al pensiero di non essere più dietro alla scrivania da dirigente del Palermo. A un 'come va?' non riesce a rispondere con un colloquiale 'tutto bene'. Soprattutto alla vigilia della partita che più di ogni altra avrebbe voluto vivere da protagonista. Adesso una sfida del genere potrà solo guardarla da spettatore.
'Ma penso di non farlo perché mi farebbe male. Sarebbero troppi ricordi, troppe emozioni tutte insieme. Penso proprio che prenderò un aereo e andrò all'estero a vedere qualche partita. La cicatrice è fresca - ammette Perinetti -, per quanto si possa avere la scorza dura una situazione come quella che c'è stata fa male. Per accettare il Palermo ho rinunciato a 5 anni di contratto a Siena. E adesso mi ritrovo a essere fuori da entrambe le squadre. Sarà certamente una partita interessante però non è il caso di parlare di scontro già valido per la permanenza in Serie A. Il Palermo ha tutte le carte in regola per ottenere una salvezza tranquilla ma occorrerà un cambio di mentalità per abbandonare il fondo della classifica. Il Siena è molto più abituato a partite del genere. I bianconeri saranno un avversario ostico per il Palermo. Personalmente lì sono stato alla grande e per me non sarebbero mai stati degli avversari. Al momento - aggiunge Perinetti, tornato nella sua residenza romana - i rosa pagano un avvio di stagione sbagliato. Bisogna che la squadra diventi più pratica, più affamata di punti. Questo è quello che, giustamente, chiede ai suoi Gasperini. Ma è anche la stessa cosa che diceva Sannino'.
Già, Sannino. A posteriori, l'ago della bilancia del destino di Perinetti. 'Sannino ha sbagliato innanzitutto nella comunicazione. I suoi metodi non sono piaciuti alla squadra. È stato troppo brusco. Ma del resto la schiettezza è uno dei suoi tratti fondamentali. E voi giornalisti lo avete notato pure in alcune sue disamine dopo le partite. I concetti però erano giusti, infatti sono gli stessi che Gasperini sta trasmettendo alla squadra'. Ma c'è dell'altro, a parte i difetti di comunicazione: 'Sannino ha pagato pure l'inesperienza del gruppo. I vari Dybala, Garcia, Ujkani, Kurtic, Morganella, si sono inseriti in un contesto che non era cementato. L'unica certezza era Miccoli, poi giocatori in attesa del rilancio come Ilicic ed Hernandez. Gasperini ha trovato subito gioco e organizzazione grazie alla sua esperienza consolidata nel tempo. È stato bravo, complimenti a lui'.
(Giornale di Sicilia)