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  • Palermo, adesso non paragonate Mignani a Tudor: anche perché Corini non è Sarri (lui si che si era dimesso)

    Palermo, adesso non paragonate Mignani a Tudor: anche perché Corini non è Sarri (lui si che si era dimesso)

    • Alberto Giambruno
    "Ecco, contenti adesso?". Forse è stato questo il primo pensiero in Viale Del Fante e in casa City Group, per quello che è stato l'esonero più tirato (probabilmente, anche desiderato) degli ultimi anni nel calcio italiano. Riuscirà Mignani a fare il miracolo? Riuscirà il tecnico a risollevare una situazione che sembra sempre più dal destino già scritto? Il rendimento da gennaio in poi è tutt'altro che da promozione, così facendo il Palermo non ha molta strada davanti. E se l'ha, non porta alla Serie A.

    I tifosi rosanero in cuor loro sperano in un 'Tudor Bis', ovvero ripetere quello che è successo alla Lazio con le dimissioni di Maurizio Sarri e l'arrivo di un tecnico in rampa di lancio, capace di ridare entusiasmo all'ambiente e ricompattare lo spogliatoio. In Sicilia, però, la situazione è un tantino diversa: in primis, Eugenio Corini non si è dimesso (a differenza di Sarri). Forse, per il rapporto tra la piazza e l'uomo Corini, una scelta di quel tipo avrebbe sancito al meglio la fine del rapporto. Ma sia chiaro, stiamo parlando di professionisti e ognuno (con tutto il rispetto) del suo destino e dei suoi contratti, fa quel che vuole. 

    Magari il buon Eugenio avrà pensato "Perchè dovrei dimettermi? Non ho lo spogliatoio contro!". E in quel caso, siamo proprio sicuri che l'arrivo di un nuovo tecnico a sette giornate dalla fine sia la miglior medicina? Se Mignani avrà la bacchetta magica, lo dirà il tempo. Intanto, questo fine settimana, la ritrovata Sampdoria di Andrea Pirlo sembrerà il Real Madrid. Tutto passa nelle mani del pubblico, che dovrà aspettare più di un po' prima di cacciare qualche fischio dopo il secondo passaggio sbagliato. Altrimenti, cambiare, avrà davvero avuto poco senso.

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