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    Osimhen: 'Tifosi straordinari, onorato di essere venuto al Napoli. Maradona e Koulibaly...'

    Osimhen: 'Tifosi straordinari, onorato di essere venuto al Napoli. Maradona e Koulibaly...'

    Victor Osimhen è tornato a parlare. L’attaccante nigeriano ha rilasciato un’intervista alla piattaforma digitale Betsson Sport pubblicata su Youtube dal Napoli.

    “Io mi definisco determinato, penso di essere quel tipo di persona che non si arrende mai, in qualsiasi circostanza mi trovo. Cerco sempre di impegnarmi al massimo per raggiungere quello che mi sono prefissato”.

    Osimhen ha trattato vari temi nella chiacchierata: la stagione del Napoli, i tifosi e se stesso. L’attaccante dei partenopei ha messo a segno finora 15 gol in 28 partite in questa stagione.

    TIFOSI - “Sono straordinari quando devo cercare una parola per descriverli resto senza parole perché sono assolutamente travolgenti. È elettrizzante, una città così grande che prende il calcio così seriamente e il modo in cui i tifosi supportano la squadra è veramente da non credere. Per me è una sensazione fantastica, a Napoli sono i tifosi che rendono la quadra ciò che è. Il modo in cui tifano la squadra e ogni giocatore è davvero incredibile”.

    PREPARTITA - “Prima di tutto dico le mie preghiere visto che sono molto credente, e ascolto alcune canzoni che mi motivano. Poi, ripenso alla partita precedente, a tutti gli errori che ho fatto così da poterli correggere. Se non segno comunque provo ad aiutare la squadra, provo a difendere, provo a vincere e a combattere per loro sul campo”. 

    MOMENTO CHIAVE IN CARRIERA - “Quando ho firmato per lo Charleroi in Belgio. Prima, quando mi sono trasferito al Wolfsburg, volevo tanto cominciare a giocare, ma anche imparare perché mi sono trasferito come un giovane attaccante e avevo bisogno di tempo per trasformarmi nel giocatore e nell'uomo che volevo diventare. A quel tempo ho potuto giocare con grandi giocatori come Draxler, Schurrle, Guilavogui, venne anche Mario Gomez, per me è stata un'opportunità per imparare una o due cose da alcuni dei più grandi attaccanti di quel periodo. Poi mi sono trasferito in Belgio ma sono stato rifiutato da due club lì, prima che finalmente lo Charleroi mi offrisse un contratto. Quello è stato davvero il momento che mi ha fatto diventare il Victor Osimhen che vedete ora”.

    LE EMOZIONI DEL MARADONA - “Mi ricordo Kalidou Koulibaly che mi ha raccontato dell'atmosfera dello stadio, di quando fai gol e i tifosi gridano il tuo nome come succedeva per Cavani e Higuain. Quindi ho sempre avuto in mente di anticipare il più possibile il momento del mio primo gol al Maradona, così da sentire lo stadio che gridava il mio nome ed è stato per me come un sogno che diventa realtà, perché giocare sullo stesso campo in cui ha giocato il più grande giocatore di tutti i tempi, Maradona, e per me venire qui come un giovane giocatore che doveva ancora farsi un nome nel mondo del calcio è stato un grande privilegio e mi sento molto onorato”.

    PERCORSO - “Io mi ispiro a Didier Drogba. Quando ero piccolo mi hanno fatto conoscere il suo stile di calcio, i tifosi appassionati e poi tutta la comunità mi ha spinto a seguirlo e quindi ho cominciato ad interessarmi a lui, a guardare tante clip di lui e imparare dai suoi movimenti e integrarli nel mio modo di giocare. E tutto questo mi ha aiutato tantissimo. Per me il suo è una sorta di percorso che voglio seguire ed assicurarmi che un giorno verrò ricordato per quello che ho portato anche io al calcio. Ci sto ancora lavorando, ma se mi guardo indietro ho fatto tanto, guardando da dove sono partito e come sono migliorato sia a livello di gioco che come uomo, è davvero una buona crescita. Ho ancora tanto in serbo, ho ancora tanto da imparare, sto ancora crescendo”.

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