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Ombra doping sulla Champions League
NESSUN NOME - I risultati di questo studio effettuato dalla Uefa sono stati pubblicati nelle ultime ore dal Sunday Times in Inghilterra. La metodologia di analisi è stata effettuata in forma anonima: al termine di ogni partita, la Uefa ha fatto prelevare dei campioni di urine a campione ai calciatori che hanno giocato le partite della Champions nel quinquennio 2008-2013. Tutto rigorosamente coperto dall'anonimato. E i risultato fanno emergere una situazione allarmante.
LA POSIZIONE DELLA UEFA - Mentre l'opinione pubblica s'interroga sul significato di questi risultati, la Uefa si affretta a tranquillizzare tutti: "I 12 laboratori che hanno analizzato le urine non hanno usato procedure comuni, rendendo i risultati non certi. Inoltre non è stato possibile fare una controanalisi come richiesto dalla Wada in casi di doping: per questo lo studio non presenta alcuna evidenza scientifica sulla potenziale diffusione di sostanze dopanti nel calcio.L''introduzione del passaporto biologico nel calcio sarebbe vantaggioso e da questa stagione l'Uefa ha comunque implementato la ricerca di steroidi negli oltre 2.000 test che facciamo ai calciatori ogni anno"