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Imane Khelif-Angela Carini, l'italiana si ritira dopo 46 secondi: "Mi ha fatto malissimo". Meloni tuona: "Match non ad armi pari"
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Il match era nell'occhio del ciclone, uno dei più contestati di tutte le Olimpiadi di Parigi 2024 ed era diventato un vero e proprio caso politico internazionale.
Al centro di tutto i valori ormonali della pugile algerina. Imane Khelif un anno fa non aveva potuto combattere nei Mondiali femminili per livelli di testosterone ritenuti eccessivi rispetto ai criteri di ammissibilità Iba, ma per il Cio dopo ulteriori verifiche ha dato l'ok per la sua partecipazione, esattamente come nell'edizione di Tokyo 2020: la 25enne ha superato i test d'idoneità di genere, così come la taiwanese Lin Yu-tin, esclusa come Imane Khelif dai Mondiali di un anno fa, ed entrambe sono state ammesse al torneo come donne.
La decisione ha generato polemiche, intervenuto anche il ministro dello Sport Andrea Abodi che aveva manifestato preoccupazione ("Per la nostra atleta non garantite sicurezza ed equa competizione").
A difesa di Imane Khelif si sono mossi diversi sportivi algerini, tra cui anche il centrocampista del Milan Ismael Bennacer ("Sta subendo un'ondata di odio ingiustificato").
L'INTERVENTO DI BENNACER
RITIRO DOPO 46 SECONDI - In questo clima si è arrivati all'incontro di Parigi, durato meno di un minuto. Uno scambio di pugni, un colpo al volto subito da Angela Carini e dopo 46 secondi l'italiana si è ritirata: l'azzurra prima si è fermata per un problema al caschetto dopo il violento destro, alzando la mano e tornando all'angolo, poi ha deciso di abbandonare. Dal labiale, Carini pare aver detto: "Mi ha fatto malissimo". E ancora: "Picchia troppo forte, non è giusto".
LACRIME - L'arbitro ha così decretato la fine dell'incontro e proclamato la vittoria di Imane Khelif, che avanza così ai quarti di finale. Subito dopo, Angela Carini si è inginocchiata al centro del ring ed è scoppiata in lacrime. L'azzurra ha poi lasciato il ring senza salutare l'avversaria.
IL CIO FA CHIAREZZA - Interpellato in merito alla presenza di Imane Khelif, pugile intersex che ha sfidato Angela Carini, il Cio ha fatto chiarezza attraverso il suo portavoce, Mark Adams: "Non sono transgender (riferendosi anche alla taiwanese Lin Yu-Ting, ndr), ma donne che competono da tanti anni. Tutto ciò che ci è stato riferito sono voci, false informazioni che riguardano donne discriminate in passato. Non è una questione di gender - riporta Sportface.it -. Queste persone hanno partecipato a gare nazionali e internazionali, venendo selezionate perché avevano le carte in regola. Il testosterone non è un buon indice. Ci sono donne iperandrogene che, nonostante questo, possono gareggiare. Sono casi, va trovata una soluzione accettabile per tutti. Non credo sia una buona idea tornare ai giorni bui in cui, per determinare geneticamente il genere degli atleti, c’erano i test".
L'INTERVENTO DI SALVINI - Pochi istanti dopo la fine del match, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha espresso su X la sua opinione su quanto successo. Già nelle scorse giornate, il vicepremier si era schierato contro la pugile trans e la decisione di farla partecipare al tabellone femminile. Questo il suo messaggio
"SIAMO CON TE" - Il Team Italia ha mandato un messaggio social a supporto di Angela Carini.“Picchia troppo forte, non è giusto”. Brava Angela, hai fatto bene!
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) August 1, 2024
La nostra atleta si è dovuta ritirare contro Imane Khelif, prima di scoppiare in lacrime per tanti sacrifici andati in fumo.
Una scena davvero poco olimpica: vergogna a quei burocrati che hanno permesso un… pic.twitter.com/XMjYLSDOAb
TUTTI CON TE#ItaliaTeam @FPIBoxe #Paris2024 pic.twitter.com/eaBY37xbzg
— ItaliaTeam (@ItaliaTeam_it) August 1, 2024
MELONI TUONA - Interviene sulla vicenda anche la premier Giorgia Meloni, che tuona: "Non sono d'accordo con la scelta del Cio, non lo sono da anni. Quando nel 2021 il Cio cambiò il regolamento su questa materia presentammo una mozione per segnalare le conseguenze che questo poteva avere. È un fatto che con i livelli di testosterone presenti nel sangue dell'atleta algerina la gara in partenza non sembra equa. C'erano anche profili legati alla sicurezza e bisogna fare attenzione, nel tentativo di non discriminare, a discriminare. Sono anni che tento di spiegare che alcune tesi portate all'estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne. Io penso che atleti che hanno caratteristiche genetiche maschili non debbano essere ammessi alle gare femminili e non per discriminare qualcuno ma per tutelare il diritto delle atlete di poter competere ad armi pari. Ringrazio Angela Carini per come si è battuta. Il fatto che Angela si sia ritirata mi dispiace ancora di più, io mi ero emozionata ieri quando ha scritto "combatterò' perché in queste cose contano anche dedizione, testa e carattere, ma conta anche competere ad armi pari. Questa dal mio punto di vista non era una gara ad armi pari".
PARLA ANGELA CARINI - La stessa Angela Carini ha poi parlato a Rai2: "Ho abbandonato il ring perché non me la sono più sentita di combattere. Non sono qui per giudicare e dire altro. Sono salita sul ring e l'ho fatto per mio padre fino all'ultimo. Ci ho messo tutta me stessa". Poi è scoppiata in lacrime. Ansa riporta altre dichiarazioni della pugile azzurra: "Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta. Esco a testa alta".
LA FEDERAZIONE ALGERINA - La Federazione calcistica algerina è intervenuta in difesa di Imane Khelif con un messaggio anche provocatorio: "Avete ragione, Imane Khelif non è una donna. E' una SUPER donna".
IL COMUNICATO DEL CIO - "Ogni persona ha il diritto di praticare sport senza discriminazioni. Tutti gli atleti che partecipano al torneo di pugilato dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 rispettano i regolamenti di ammissibilità e di iscrizione della competizione, nonché tutti i regolamenti medici applicabili stabiliti dalla Paris 2024 Boxing Unit (PBU) come per le precedenti competizioni olimpiche di pugilato, il sesso e l'età degli atleti si basano sul loro passaporto. Abbiamo visto nei resoconti informazioni fuorvianti su due atlete donne che gareggiano alle Olimpiadi di Parigi 2024. [...] Queste atlete sono state vittima di una decisione improvvisa e arbitraria da parte dell'IBA per i Mondiali 2023, squalificate improvvisamente senza alcun giusto processo. [...] L'aggressione attuale contro queste atlete si basa interamente su questa decisione arbitraria, presa senza alcuna procedura adeguata, soprattutto considerando che queste atlete gareggiavano ad alti livelli da molti anni. Le regole di ammissibilità non devono essere modificate durante la competizione in corso e qualsiasi modifica alle regole deve seguire le procedure appropriate e basarsi su prove scientifiche. Il CIO si impegna a proteggere i diritti umani di tutti gli atleti che partecipano ai Giochi Olimpici, come da Carta Olimpica , Codice Etico del CIO e Quadro Strategico del CIO sui Diritti Umani . Il CIO è addolorato per gli abusi che le due atlete stanno attualmente subendo".
Vous avez raison, Imane Khelif n’est pas une femme, c’est une SUPER femme. #ImaneKhelif pic.twitter.com/fe7BGDwbUS
— Algérie Football Média