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    Nunziante da record, il portiere dell'Under 17 si racconta a CM: 'Sono un pararigori alla Donnarumma'

    Nunziante da record, il portiere dell'Under 17 si racconta a CM: 'Sono un pararigori alla Donnarumma'

    • Francesco Guerrieri
    La prima intervista nella carriera di Alessandro Nunziante va liscia come l'olio: "Non mi emoziono facilmente" ci ha raccontato. No, neanche quando il 4 ottobre scorso gli hanno detto che sarebbe stato il titolare del Benevento nella gara di Coppa Italia Serie C contro il Giugliano: 16 anni, 6 mesi e 27 giorni. Portiere esordiente più giovane nella storia del club giallorosso. Alessandro va in campo, para pure un rigore e poi vola in Nazionale Under 17, con la quale in questi giorni sta giocando le gare di qualificazione all'Europeo. 

    Che atmosfera c'è in azzurro?
    "Stare qui è un'emozione unica. Sono nel giro della Nazionale da due anni, ho inziato in Under 15, poi U16 e ora mi hanno chiamato in Under 17. Nel mezzo ho avuto un brutto infortunio con lesione del menisco, sono rimasto fuori per 4 mesi".

    Non deve essere stato un momento facile.
    "Appena l'ho saputo è come se mi fosse crollato il mondo addosso. Una brutta botta, ma ho sfruttato quel periodo per migliorare e potenziarmi a livello fisico. Ne approfitto per ringraziare gli staff della Nazionale e del Benevento che mi hanno seguito".

    Come ti sei fatto male?
    "In allenamento, a dicembre scorso. Poi pensando non fosse nulla di grave ho giocato sul dolore e la situazione è peggiorata".

    Tra i tuoi compagni di Nazionale c’è Camarda che ieri ha segnato nel 4-0 al San Marino: è davvero così forte come si dice?
    "Io credo proprio di sì. Vedendolo in allenamento mi rendo conto di quanto sia forte per essere un 2008 che sta giocando sotto età. E' un talento che potrà dire la sua, tra dieci anni penso che sarà in Serie A".

    Chi è l’attaccante più forte che hai affrontato? 
    "Lamine Yamal, quando ero in Under 15. La prima partita con la sua Spagna l'abbiamo persa 1-2, la seconda 1-3".

    Doppio ko.
    "Lì hanno settori giovanili con ragazzi molto forti che iniziano a giocare insieme fin da subito. Credo che il problema sia questo: ci raccontavano che avevano iniziato a giocare insieme nell'Under 14 e avrebbero continuato questo percorso nelle varie Under, in Italia ci manca questo passaggio".

    Yamal è un 2007 come te, che effetto fa vederlo oggi titolare nel Barcellona?
    "All'estero hanno una visione diversa sui giovani, c'è più coraggio a buttarli dentro senza paura. Però vedere un 2007 che gioca nel Barça e ha già debuttato con la Spagna fa capire che non c'è niente di impossibile. Dando sempre il massimo ogni giorno si può arrivare ovunque".

    Hai la nomea del pararigori: due presi in Primavera più uno nel debutto contro il Giugliano nella sequenza dopo il 2-2 nei tempi regolamentari.
    "In prima squadra c'è uno studio più approfondito sui rigoristi, in Primavera gioco più sul fattore psicologico perché non abbiamo molti video a disposizione".

    Qual è il segreto per pararli?
    "Mi concentro sugli occhi del rigorista: se mi guarda cerco di stare il più fermo possibile fino alla fine e poi battezzare l'angolo, perché vuol dire che non tirerà troppo angolato; se invece non mi guarda vuol dire che tirerà più forte e a quel punto cerco di indovinare subito il lato".

    Su cosa ti basi per buttarti da una parte o dall'altra?
    "Sui video che ho avuto a disposizione, mi tuffo sul lato dove ha calciato più volte. Prima, cerco di infastidire il rigorista in qualche modo".

    Come ci provi?
    "Mi muovo sulla linea, cerco di parlargli...".

    A chi ti ispiri tra i pali?
    "Donnarumma. Per me è un portiere formidabile. Lo seguo da quando ha debuttato col Milan a 16 anni".

    Ma quando lui esordiva in Serie A te quanti anni avevi?
    "Otto. E già lo studiavo. L'ho sempre visto con occhi diversi rispetto agli altri, oggi quando posso guardo anche qualche suo allenamento su Youtube".

    Cosa ti piace di lui?
    "Il suo punto di forza è trai pali, essendo molto grosso cerca di ricoprire più spazio possibile. Io fortunatamente ho un fisico simile al suo, sono alto 194 cm e cerco di sfruttare questa caratteristica".

    Da qualche settimana sei passato in prima squadra, che differenza c’è con la Primavera? 
    "In Serie C c'è un calcio molto più fisico rispetto al campionato Primavera. Di tattica se ne vede poca, ma fisicamente bisogna essere all'altezza di quel livello".

    Ti ricordi il momento in cui Andreoletti ti ha comunicato che avresti giocato contro il Giugliano?
    "Due giorni prima il mister dei portieri Chiavelli mi ha accennato qualcosa dicendomi che c'era questa possibilità. Mi ha spiegato di stare tranquillo e di fare quello che provavamo tutti i giorni in allenamento, ma io ero sereno, non mi sentivo agitato".

    Su Instagram hai pubblicato una foto per ricordare quel momento e tua madre sotto ha commentato: 'Mi aspettavo un’emozione forte, ma non fino a questo punto'.
    "Per me è un grande orgoglio vedere i mei genitori già soddisfatti di quello che sto facendo. Un'emozione bellissima, li ripaga di tutti i sacrifici che hanno fatto negli anni".

    @francGuerrieri 

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