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    Novellino a CM: 'Eriksen? Mi sono messo a piangere, ho ripensato a Renato Curi. Ferrero, la Samp merita rispetto'

    Novellino a CM: 'Eriksen? Mi sono messo a piangere, ho ripensato a Renato Curi. Ferrero, la Samp merita rispetto'

    • Stefano Agresti e Federico Albrizio
    Il valzer di allenatori, l'Italia di Mancini, il caso Eriksen e non solo. Parla a tutto campo Walter Novellino, l'ex giocatore di Perugia e Milan, nonché allenatore tra le altre di Venezia, Napoli, Sampdoria, Torino e Modena, è intervenuto sul canale Twitch di Calciomercato.com.

    ERIKSEN E IL RICORDO DI RENATO CURI - Si parte dalle drammatiche immagini di Christian Eriksen che hanno fatto tornare in mente Renato Curi, tragicamente scomparso nel 1977 in una partita tra Perugia e Juventus: il cuore del centrocampista si fermò e non riprese a battere. Novellino racconta commosso: "Sabato mi sono messo a piangere. Perché ho rivissuto anche il momento di Renato. Noi stavamo correndo, lo vediamo cadere per terra. Uguale, identico. L'immagine di Eriksen è un'immagine che mi è rimasta... Sono rimasto chocato. Renato stava correndo con noi. Prima della gara eravamo tesi e siamo andati a giocare a biliardo e lui mi ha fatto vincere. Rivedere quelle cose, onestamente... Mi sono messo a piangere. E' una cosa brutta pensare che un proprio collega, un proprio giocatore... E' una cosa che il giorno d'oggi non si può pensare. Eriksen era sotto controllo, ma la vità è questa. La fortuna è che ha trovato un compagno di squadra che è intervenuto subito, è stata una cosa bellissima quella che ha fatto. Eriksen si è visto subito con la testa alta, Renato si vedevano solo le gambe muoversi, non è stato bello".


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    LE REAZIONI - "I compagni di Eriksen sono stati bravissimi. Noi non sapevamo niente, siamo andati tutti lì. Ma la persona che se n'è accorto di più è stato Zoff, ha capito che Renato non si muoveva più. Era l'unico ad aver capito, noi pensavamo ad un malore. A fine partita abbiamo saputo tutto".

    SITUAZIONI PIU' CONTROLLABILI ORA - "Kjaer? Bravissimo, sapeva cosa fare, forse lui ha fatto anche una scuola. Noi non sapevamo niente, ci siamo trovati lì che pioveva di brutto, non ci siamo accorti neanche. Abbiamo visto Renato lì per terra, loro intorno lo hanno protetto. Io spero veramente che Eriksen stia bene e riprenda anche a giocare. Oggi i calciatori sono controllati sotto ogni aspetto. Mi ricorda anche Morosini, anche quella è stata un'immagine non bella. Ti vengono le lacrime, puoi pensare che può capitare a tutti in un attimo. Nel primo tempo lui aveva giocato anche bene e tirato in porta, poi su un fallo laterale, una palla un po' così, è caduto... Non è stato bello".

    VENEZIA IN A - "Io sono stato felicissimo. Noi eravamo partiti con una squadra già per vincere, il Venezia di adesso aveva costruito una squadra per salvarsi e fare un buon campionato. Invece io li vedevo giocare, Zanetti è stato molto bravo perché i centrocampisti sono bravi ad allenare. E' stato bravo nella gestione delle partite, mi è piaciuto molto il Venezia. Con giocatori di qualità, non faceva fatica ed era bella a vedersi. Come l'Italia: nel suo piccolo il Venezia giocava così. Sono stato molto contento, ma ero sicuro: sembrava facessero fatica, ma alla fine Paolo Zanetti è stato molto bravo. Lui che è stato un mio giocatore al Torino".

    MODENA - "Un saluto a Modena, voglio bene alla gente. Mi hanno dato tanto. Siamo arrivati in semifinale dei playoff, se si era un po' più fortunati si andava in Serie A".

    VALZER ALLENATORI - "Mourinho alla Roma? Sono curioso. E' una persona che ha fatto grandi cose con l'Inter, ultimamente ha fatto un po' fatica. Sono curioso perché non è facile allenare una squadra come la Roma in una città come Roma, ma sono convinto che abbia il carattere per fare bene. E poi non pensavo che Allegri tornasse alla Juve, pensavo andasse al Real Madrid. Sono allenatori pratici, che parlano poco. Oddio, Mourinho no... (ride, ndr). Intendo che parlano poco di tattica, sono molto concreti nel loro modo di giocare. E poi ci sono i giovani che hanno fatto bene. Italiano mi ha entusiasmato, non è facile salvarsi con una squadra che non ha fatto tanti acquisti importanti: vuol dire che l'allenatore ha inciso tantissimo. Ci sono tanti giovani e bravi, Italiano è uno di questi. E poi De Zerbi, che è molto bravo. Gasperini ormai... Non è giovane ma è giovane di idee (sorride, ndr). Lui via dall'Atalanta? No non credo, la famiglia Percassi è una famiglia da cui tutti vorrebbero andare. E' una famiglia importante che fa sentire importante l'allenatore, poi a Gasperini piace avere a disposizione il 100% per lavorare".

    MILAN IN CHAMPIONS - "Campionato meraviglioso. E' gran merito di Pioli. Nel momento di non pandemia ci ricordiamo due anni fa il Milan non andava tanto bene, poi c'è stata la pandemia e hanno iniziato a ingranare i giovani che facevano fatica con il pubblico a mettersi in mostra. Poi man mano è arrivata l'autostima, è arrivato Ibrahimovic che ha dato qualcosa in più sotto l'aspetto caratteriale. E poi l'allenatore ha inciso molto, mi piace molto Pioli: è un gentiluomo, una persona che secondo il mio punto di vista merita tutto. E poi la società. Mi è dispiaciuto che Boban sia andato via, ma Maldini è una grande persona e mi è piaciuto anche il comportamento con Donnarumma: ha detto parole bellissime su Gigio, ha fatto di tutto per tenerlo, poi alla fine devo dire che il Milan si è comportato bene, anche verso i calciatori".

    COMPLIMENTI AI COLLEGHI - "Perché è giusto. Una cosa bella bisogna dirlo se è bella. Io ho da imparare da tanti, ma se vedo un collega che fa bene. Lo stesso Gattuso che ha fatto un grandissimo lavoro a Napoli nonostante la pandemia e gli infortuni: è stato criticato parecchio a Napoli, una piazza difficile e importante, ma ha fatto un grandissimo lavoro. E' stato un mio calciatore. Va rispettato il lavoro dei miei colleghi, se è uno è bravo bisogna dirlo. Poi io ho una certa età, ho sessanta e più anni, non diciamoli tutti (ride, ndr). Voglio mettermi in discussione perché a me piace il mio lavoro".

    NUOVA AVVENTURA - "Quanto bisogna aspettare per rivedermi in panchina? Non tanto, qualcosa si è mosso (sorride, ndr). Ricominciamo da capo, si può ricominciare anche dalla C non è una vergogna. A me la passione mi ha fregato. Qualcuno mi ha detto: 'Ma come, un allenatore come te che ha vinto tanto in B, ha fatto bene in A, ti sei andato a confondere in C...'. A me piace il campo, ho passione, non me ne frega niente. Chiaro che se aspettavo potevo fare di più, ma non mi interessa. A luglio in ritiro con qualcuno? Incrociamo le dita (ride, ndr)".

    ITALIA DI MANCINI - "E' bella, è una squadra che ha i giocatori. E Mancini è un allenatore che sa valorizzare i giovani, le qualità dei giocatori. Come Berardi: è entrato piano piano e ora è titolare. Ha preso il posto di Chiesa. L'Italia è una squadra che ha qualità, mi sembra come l'Argentina, il Brasile: qualità e uomini per fare l'uno contro uno. E dietro ha due mostri come Bonucci e Chiellini, fanno ripartire il gioco che è una meraviglia".

    RETROSCENA SPINAZZOLA - "Questo Spinazzola che onestamente... Io quando ero a Modena volevo Spinazzola perché allora era al Siena. Lo avevo chiesto alla Juve, visto che era della Primavera bianconera, ma è andato a Siena. Lo facevo giocare come quarto alto e non basso".

    BERARDI O CHIESA - "Chi è più Novellino? Berardi, ha un po' più piede. L'Italia è una squadra che ha i piedi intelligenti, buoni".

    MANCINI - "E' bravo. Anche se abbiamo avuto qualche discussione quando lui allenava l'Inter e io la Sampdoria (ride, ndr). Devo riconoscere però che è bravo ed è anche una persona perbene. Credo che abbia dato un'impronta molto bella: ha i collaboratori sampdoriani, è sampdoriano, c'è Vialli. Siamo tutti sampdoriani!".

    SITUAZIONE SAMP - "Io avrei tenuto Ranieri, avrei fatto di tutto perché Claudio ha fatto un ottimo lavoro. Chi consigliare ora? Ci sono giovani importanti. E' antipatico che io faccia i nomi, uno l'ho fatto che è Ranieri che avrei fatto di tutto per tenerlo: ha fatto 52 punti, ha valorizzato i giovani, non è facile quello che ha fatto lui, una persona della nostra età. Penso che ci siano tanti allenatori bravi. Avrei dato anche un po' più spazio a Osti che non è uno stupido, è una persona in gamba e perbene. Il presidente (Ferrero, ndr) deve pensare che la Sampdoria è Sampdoria, merita un po' più di rispetto. Merita di sapere subito. I tifosi sono straordinari, sono convinto che l'allenatore lo debbano fare subito: la Samp ha bisogno di certezze".

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