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    • Non sparate su Messi: è solo umano

    Non sparate su Messi: è solo umano

    Sconfitto e criticato. Il giorno dopo la debacle contro l'Atletico Madrid è tempo di processi in casa Barcellona: il primo a finire sul banco degli imputati, davanti a una giuria popolare, è stato Lionel Messi, anche ieri, al Vicente Calderon, in versione Casper. Una notte da dimenticare per la Pulce argentina, la terza negli ultimi 15 giorni dopo quella del Clasico e quella dell'Anoeta, sabato scorso contro la Real Sociedad, l'uomo più atteso ha fallito, nel momento del bisogno. E ha perso un'altra battaglia con il rivale di sempre Cristiano Ronaldo, La Grande Bellezza della settimana europea con la tripletta al Wolfsburg. 

    Attaccato, colpito anche dal fuoco amico. La macchina del fango è partita, il miglior giocatore del mondo in queste ore è stato accusato di non essere un leader, di aver perso lo smalto, di essere in fase calante. E via di numeri, di paragoni, di analisi da primi della classe: cammina in campo, non è più decisivo sottoporta (non trova la via del gol dal 5 partite, nelle stagioni 2006-2007 e 2007-2008 ha fatto peggio, con 7), non è più il valore aggiunto del Barcellona. Signori, per favore. Messi è semplicemente umano. E come tutti gli essere umani vive di alti e bassi. Le note vicende giudiziarie, dallo scandalo Panama Papers al processo in Spagna per evasione fiscale, i fastidi muscolari, smentiti senza grande convinzione dai vertici blaugrana, lo stanno condizionando. Il Barcellona ha avuto solo la sfortuna di giocarsi buona parte della stagione con il suo numero 10 in riserva fisica e mentale. E' una questione di tempo, Messi tornerà a prendersi la scena. Il gol numero 500 è solo rimandato.

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    Federico Zanon

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