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    Nocerino a CM: 'L'Inter non è favorita. Kessie trequartista non mi convince: non è il Boateng dell'ultimo scudetto'

    Nocerino a CM: 'L'Inter non è favorita. Kessie trequartista non mi convince: non è il Boateng dell'ultimo scudetto'

    • Daniele Longo
    Si avvicina l'ora della verità. Per il Milan che non vuole alzare bandiera bianca per l'obiettivo scudetto e per un'Inter che ha la grande occasione di dare un segnale netto al campionato. Calciomercato.com ha provato a giocare in anticipo il derby con Antonio Nocerino, protagonista in rossonero dal 2011 al 2014.

    Manca sempre meno a quella che è la partita per eccellenza per la città di Milano e che, mai come quest'anno, vale una fetta di scudetto. Cosa bisogna aspettarsi dal derby di domani?
    "Una partita aperta tra due squadre solide e ben messe in campo dai due allenatori che sono molto bravi".

    Non vedi un'Inter favorita?
    "Nel derby non ci sono favoriti. Non è retorica, te lo assicuro. Tra Milan e Inter non c'è una squadra più debole, io qualche derby l'ho giocato. Solo con la maglia del Torino sono partito veramente sfavorito contro la Juve".

    Ma il Milan ha assenze importanti come Kjaer, Rebic e Ibrahimovic...
    "Deve essere uno stimolo per chi prenderà il loro posto. I grandi cicli iniziano anche dal superamento di questo tipo di difficoltà".

    In caso di vittoria dell'Inter non credi che il Milan farebbe bene più a guardarsi dietro da un eventuale ritorno della Juventus?
    "Partiamo dal presupposto che l'Inter resta la squadra più forte e il Milan ha l'handicap delle tante assenze. Una vittoria dei nerazzurri darebbe ancora già entusiasmo e convinzione alla squadra di Inzaghi che resta la grande favorita per la vittoria finale. Molto spesso ci si fossilizza solo sull'undici iniziale ma in questo calcio delle cinque sostituzioni è bene rimarcare l'importanza di chi poi è chiamato a subentrare. Una partita cosi la devi preparare al massimo nella totalità della rosa: anche chi sa di non essere titolare deve farsi trovare pronto perché bastano due minuti per cambiare tutto. In questo si vede anche la mano dell'allenatore che deve fare la scelta gusta".

    Una scelta tattica l'ha già fatta Pioli che ha intenzione di schierare Kessie da trequartista: una mossa più conservativa su Brozovic o propositiva?
    "Non so in questo momento se davvero Kessie giocherà dal 1' ma la posso leggere come una scelta in virtù del fatto che sarà sicuramente una gara molto fisica e serve gente in grado di farsi sentire in determinate zone del campo. In questo caso Diaz dovrà preparare la partita come se già sapesse di essere titolare: l'ex Real Madrid può diventare importante a partita in corso".

    Potrebbe diventare una mossa scudetto come quella di Allegri nel 2010 quando decise di escludere Ronaldinho in favore di Boateng trequartista?
    "Io ho giocato l'anno dopo dello scudetto in quel Milan e quindi possono dirti che Boateng e Kessie sono completamente differenti. Kevin era un giocatore devastante sulla trequarti, aveva una esplosività che gli permetteva di spaccare le partite. Una forza della natura con dei buoni piedi. Fu una lettura tattica intelligente da parte di Allegri ma credo che il mio ex compagno avesse caratteristiche più da giocatore offensivo rispetto a Kessie che ha buoni inserimenti ma resta più un centrocampista".

    Non la convince come scelta...
    "Vediamo come andrà e se verrà confermata, dico solo che non la vedo come una scelta duratura ma più per una singola partita".

    I derby regalano spesso storie incredibili con giocatori a sorpresa: le chiedo di indicare i tuoi in vista della sfida di domani?
    "Io impazzisco per due giocatori, nel vero senso della parola: Tonali e Barella. Sono contento per Sandro che si sta prendendo le sue rivincite dopo le critiche folli della scorsa stagione. Ragazzi, parliamo di un centrocampista che sa fare tutto: ha forza, intensità, pressa, crea gioco".

    Un centrocampista che possiamo definire 'totale'?
    "Assolutamente si. Non dimentichiamo che ha un piede importante: calcia forte in porta, batte punizioni e calci d'angolo. E' un bel segnale anche per la Nazionale. Al gruppo campione d'Europa dobbiamo aggiungere lui e il ritorno di Zaniolo: non male, no?".

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