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Calabria: 'Il Milan sta tornando quello di una volta. Squadra studiata bene, Pioli ha creato il giusto mix'
IL SUO PERCORSO - "Sembra quasi scontato ma non lo è, magari hai più possibilità di esordire ma poi è difficile rimanere, perché c'è il rischio che ti vedano sempre come il ragazzino che eri. È uno dei sogni più grandi che ho realizzato".
PRESSIONI - "Tanti ragazzi fanno fatica ad affrontare le pressioni e a superarle. Per esempio, non è bello ricevere insulti in partita e non è facile giocare in uno stadio come San Siro. Devi essere caratterialmente molto forte, perché sennò ti uccide. E poi sei costretto ad andare via. Solo chi riesce a mantenere un livello molto alto può rimanere in una squadra come il Milan, anzi devi continuare a crescere. Io penso di esserci riuscito con il passare degli anni. Ci sono stati dei momenti in cui io ho patito, perché alla fine sei sempre un ragazzino di vent'anni. Adesso invece a volte mi sento parlare e mi sembro un quarantenne, ma ho solo 25 anni, sono ancora un ragazzo".
PIOLI - "All'inizio ho fatto un pizzico di fatica, arrivavamo da un'altra tipologia di calcio. Credo che il mister abbia preso diversi spunti da diverse squadre e li abbia uniti in un mix che è giusto per noi. Tanti di noi, anzi direi tutti, siamo riusciti a rivederci in questi concetti, perché poi in campo ci viene tutto facile e veloce. C'è più chimica tra di noi e siamo molto compatti in questo modo di giocare".
OBIETTIVI FUTURI - "Vorrei dedicarmi a fare campagna e a sensibilizzare su determinati temi, contro il razzismo per esempio. Adesso come adesso sarebbe però un impegno molto ampio dal punto di vista mentale".