Fagioli a Fragile: 'Lacrime col Sassuolo? Ho visto tutto nero, ero uscito di molti soldi..."
GIOCARE - “Quando gioco davanti a 40 mila persone è un’emozione fortissima perché lo sognavo fin da bambino”.
DIFETTI - “Ho sempre voluto tutto e subito, per esempio a Dubai ho comprato una cover di diamanti veri, l’ho pagata 6 mila euro e nemmeno l’ho usata”.
PRIMA SCOMMESSA - “Ho fatto la prima scommessa con gli amici a sedici anni, era un modo stupido per passare il tempo. Poi piano piano negli anni è sempre peggiorato, diventava molto più frequente, mi alzavo al mattino non con la voglia di passeggiare ma di andare a fare una scommessa. Le puntate più alte ho iniziato a farle in Under 23, giocavo più soldi del normale. Non giocavo per vincere soldi ma per l’adrenalina che mi dava, questo era il problema principale”.
INIZIO - “Alla Cremonese avevo preso il covid ed in quel periodo lì avevo giocato tante volte ed era diventato automatico farlo, ho iniziato a capire che potevo avere qualche problema. Sono andato al Serd per parlare con qualcuno che si occupasse di gioco d’azzardo, sono andato due o tre volte ma non mi sembrava io avessi bisogno di qualcuno di specializzato per uscirne, non mi sembrava utile a me stesso”.
MALATTIA - “Ho iniziato a capire che ci poteva essere qualcosa di pesante a settembre 2022/2023, quando sono tornato alla Juventus. Continuavo a sfuggire dai problemi ma le somme diventavano sempre più grosse ed anche i problemi. Non volevo ammetterlo a me stesso, mi dicevo che non sarebbe successo niente. Ogni tanto vincevo ma ripagavo cosa avevo perso prima. Nel momento peggiore facevo 10/12 ore al telefono, sembravano due ore, sembrava una bolla, non mi accorgevo di niente. Rispondevo alle domande ma non mi ricordavo cosa mi avevano chiesto un’ora dopo”.
SCOMMESSE - “La puntata più grande è stata di 10 mila euro, ma non era la somma era la frequenza. Non so di preciso quanto ho speso, ma erano centinaia di migliaia di euro, se fossi andato avanti sarebbe stato tutto quello che guadagnavo, non potevo più andare avanti. In alcuni periodi stavo sveglio anche la notte per giocare".
PENSIERI SUL GIOCO - “Non pensavo a quello ma ero più nervoso con Giulia, i miei genitori, tutti”.
MINACCE - “Prima della partita di Siviglia mi avevano scritto che mi avrebbero spezzato le gambe”.
SASSUOLO - “Lacrime contro il Sassuolo? In quel momento ero uscito di molti soldi, non sapevo come tirarli fuori e come fare, perdere per un mio errore mi ha fatto male. Ho visto nero, ho cominciato a piangere”.
POLIZIA - “Una mattina ero a casa con Giulia, suonano il campanello, chiedo chi è e vedo la polizia fuori in borghese che mi disse di dover parlare. Ho chiamato mia mamma a casa”.
MALATTIA - “Sapevo di avere una malattia, non volevo ammetterlo a me stesso perché volevo nasconderlo alle persone”