I gol parlano una lingua universale, e mai come nel caso del Brescia. Si capisce. Beppe Scienza ha una rosa che è una multinazionale e anche domenica, contro l'Empoli, più della metà in campo (6) dell'undici iniziale era straniera. Il tabellino dei marcatori poliglotta è una logica conseguenza: tra campionato e Coppa Italia gli slang più di moda sono portoghese del brasiliano Jonathas e l'ungherese di Feczesin. Poi ci sono lo spagnolo dell'argentino Juan Antonio, specialista in assist (e tutti per Feczesin) e il francese del parigino De Maio. La trama del Brescia capolista la stanno scrivendo soprattutto i gol degli stranieri. Che sono 5 su 5 in campionato e 5 su 6 in Coppa Italia. Jonathas e Feczesin sono già a quota 2 dopo 3 giornate. E, se l'asticella per questa squadra non va assolutamente alzata, si può pensare per le due punte a un bottino talmente consistente da pensare di poterli annoverare, a fine stagione, già nella storia come i cannonieri stranieri più prolifici della storia biancazzurra.

L'indiziato numero uno è Feczesin, che in campionato con il Brescia già realizzato 7 reti. Nel dettaglio: nel 2007-2008 il battesimo con il Ravenna, una doppietta alla Triestina e un gol inutile a Bergamo nella semifinale play-off contro l'Albinoleffe; l'anno successivo una rete a Modena. Feczesin è a soli 10 centri da un altro attaccante dell'Est, il rumeno Florin Raducioiu, primo a quota 17. E dall'Est vengono anche Igli Tare (Albania), secondo a quota 15, e l'indimenticabile Gica Hagi, fermatosi a 14. Feczesin ha tutti i numeri per inserirsi in questa galleria e fare la storia non solo propria ma anche del Brescia. Ma anche Jonathas, una scoperta di Mino Raiola, tre presenze in serie A e promosso titolare in B per le sue qualità (e il suo basso costo). E sarebbe l'unico, per il momento, in grado di spezzare il monopolio dell'Est. Adesso si aspettano gli italiani. Ma i gol, si sa, parlano una lingua universale.

(Bresciaoggi)