Jonathan Moscrop
Nazionale Cantanti, Pecchini a CM: 'Ligabue faceva il calciatore, Masini è come Scopigno. Che derby con Bonolis'
Come nacque la Nazionale Cantanti?
"E' il risultato di coincidenze che si sono sviluppate quarant'anni fa quando frequentavo Coverciano dove ho conosciuto Mogol che mi disse che voleva creare una squadra di calcio che nel 1975 aveva già avuto un battesimo all'Arena di Milano con Pierpaolo Pasolini come punto di riferimento. E' stato il grande padre storico che iniziò un percorso continuato da Mogol. Il suo obiettivo era raccogliere fondi per le varie associazioni attraverso partite di calcio. Eravamo tutti divertiti dall'idea. Morandi e Cocciante sono stati quelli che hanno dato il là".
Quante partite avete giocato?
"Più di 500, ma ne abbiamo vinte più della metà. E' una scelta di vita. La soddisfazione più grande è che quest'attività messa in piedi da Mogol ha dato la possibilità di incassare 100 milioni di euro. E' l'unica associazione riconosciuta a livello internazionale che opera in questo modo e con questa continuità".
Chi è stato più bravo?
"Quello che ha più pazienza. Devo dire che Antonio Cabrini e Marco Masini sono sicuramente grandi psicologi, che è quello che serve a noi. Nella Nazionale Cantanti gli artisti sono abituati a stare soli, ma nello spogliatoio bisogna pensare al gruppo. Masini è un filosofo alla Scopigno, poi ora con questo barbone credo sia diventato molto più riflessivo di un tempo".
Nella serata di ieri c'è stato un intervento importante di Gessica Notaro e Alberto Maggio.
"Abbiamo lavorato a un progetto per combattere la violenza sulle donne, Gessica è andata nelle scuole di Verona e Pesaro a promuoverlo. La nostra attività non si limita solo a una raccolta fondi con le manifestazioni, ma è anche promozione di progetti su tematiche attuali grazie alle aziende che ci sostengono da circa quarant'anni".
Chi è/era il cantante più forte a giocare a calcio?
"Ramazzotti ha rappresentato un'epoca, sarebbe potuto diventare anche un grande calciatore. Così come anche Umberto Tozzi e anche Ligabue, che giocava mediano nella Corregese in Promozione. Oggi Briga, Shade e Moreno sono le stelle della squadra, i nostri Cristiano Ronaldo. Anche Raul Bova se la cava niente male, ha aderito a diverse iniziative nostre nonostante sia un attore".
L'aneddoto più divertente negli anni?
"Una volta convincemmo Fiorello a unirsi alla Nazionale. Al primo allenamento si è rotto subito il crociato e non l'abbiamo mai più rivisto".
Qual è la squadra più tifata nello spogliatoio della Nazionale Cantanti?
"Ci sono Moreno e Ramazzotti juventini, Ruggeri interista, Mogol che tifa Milan, i bolognesi come Morandi... abbiamo un po' di tutto. Nello spogliatoio ci sono continui sfottò tra gli artisti, un sano confronto che ogni tanto finisce con qualche parole di troppo. Ma alla fine tutto si risolve".
Lei che per squadra tifa?
"Essendo io juventino, vorrei evitare di vedere un tifoso della Fiorentina come Masini. C'è il rischio di qualche scontro. Dopo la partita non ci siamo sentiti altrimenti me ne avrebbe dette di tutti i colori".
Com'è cambiata la mentalità della Nazionale Cantanti negli anni?
"Oggi abbiamo sicuramente giocatori più veloci. Anche l'approccio alla gara è diverso: prima si scherzava di più e si faceva la battuta, da qualche anno sono diventate sfide vere".
Avete avuto calciatori nella Nazionale Cantanti? "Negli ultimi anni Sorrentino è stato il nostro portiere salvandoci diverse volte il risultato. Abbiamo provato a farlo cantare, ma non è andata benissimo. Anche Beccalossi è stato molto nella Nazionale Cantanti, quando c'era lui in squadra Ruggeri, da interista, impazziva. Il mondo del calcio ha sempre sostenuto il nostro movimento regalandoci grandi emozioni, lo ringraziamo".
Prossimi impegni?
"Stiamo preparando partita del cuore a Milano il 25 maggio, il 19 marzo a Piacenza inizieremo l'attività di quest'anno con un tema dedicato alla defibrillazione poi andremo a Castellamare di Stabia e successivamente a Chiavari e Aulla all'interno di un mini-ritiro. Affronteremo politici e magistrati locali, squadre arricchite da calciatori e attori. Stiamo pensando anche di fare un piccolo campionato o una coppa. Poi abbiamo il nostro derby tradizionale contro gli artisti di Bonolis che è un avversario tosto. L'ultima l'abbiamo persa, ora vogliamo riscattarci".
State pensando di fare una Nazionale femminile?
"Verso la fine degli anni '80 abbiamo fatto una partita: siamo stati asfaltati a San Siro e non siamo più andati avanti. Adesso potremmo affrontare una squadra di Serie A femminile, ma partendo da un +3 per noi per cercare almeno di pareggiare".