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Nasce l'Inter di Conte: le tre condizioni dettate a Marotta
Marotta ha promesso a Conte grandi investimenti a lungo termine, ma anche cessioni che dovranno finanziare le sue richieste. Prima di tutte quella di Icardi, perché Conte come Spalletti non adora certi atteggiamenti nello spogliatoio. Più campo meno social, più lavoro meno parole, zero intromissioni esterne all'interno del gruppo e in questo Wanda potrebbe rappresentare una seria minaccia. Lukaku è un obiettivo quasi irraggiungibile, Dzeko è più che alla portata: la Roma lo venderà e lui vuole l'Inter. L'ingaggio del bosniaco non è un problema, il prezzo del cartellino ancora tutto da concordare. Un altro obiettivo, altrettanto sensibile e ancora più vicino è Nicolò Barella, che si aspettava di essere allenato da Spalletti - con cui aveva già parlato - e che invece potrebbe trovare Conte, che lo stima in egual misura. Oltre al centrocampista sardo, Marotta apparecchia un altro grande colpo per la linea mediana: si guarda in Francia e in Spagna. Serve forza ma anche tecnica. Thomas è un idea forse poco praticabile.
In attacco la partenza di Icardi potrebbe non essere l'unica. Il pallino Premier continua a stuzzicare Ivan Perisic e l'Inter spera che finalmente possa arrivare un'offerta congrua. I nerazzurri vorrebbero sostituire il croato con qualcuno che possa portare in dote la cifra ogni anno: Pépé intriga Marotta, che lo ritiene il prossimo crack del calcio internazionale ma su di lui l'interesse di club con maggiori disponibilità economiche è alto e anche il calciatore stesso preferisce altre mete all'Italia. Si fa largo l'ipotesi Chiesa, su cui la Juventus non indietreggia. Conte farebbe carte false per averlo, l'Inter attualmente ritiene troppo elevata la richiesta della Fiorentina, che non scende sotto gli 80 milioni di euro. Senza contropartite non si fa. Forza, tecnica e gol. L'Inter di Conte nasce sotto questi tre cardini.