Napolimania: Zuniga e il mistero dei saltelli
Lo strano caso di Camilo Zuniga e dei tifosi del Napoli. Le voci sono cominciate a girare già verso la fine del campionato: contratto del colombiano in scadenza nel 2014, no al rinnovo perché la cifra offerta dal Napoli è stata giudicata insufficiente dal giocatore. E contemporaneamente il procuratore dell'esterno ha cominciato a guardarsi attorno, trovando una repentina intesa con la Juventus. Contratto importante, ovviamente con accordo solo verbale e dalla prossima stagione. Però la notizia è circolata con troppa disinvoltura, forse, e gli umori dei tifosi ne sono stati condizionati.
L'accordo con la Juventus ha annullato ogni prospettiva di rinnovo col Napoli: problema di cifre, perché attualmente Zuniga guadagna meno di un milione, il club azzurro gli ha proposto un rinnovo a 1,5, ma la società bianconera di milioni ne darà ben 2,5. Cifra fuori parametro per il Napoli (anche se in realtà il salary cap del club azzurro è salito proprio a questa cifra) e soprattutto un presidente De Laurentiis che poco ha gradito l'intesa con la Juventus, avviata e concretizzata in tempi non sospetti.
Da qui le staffilate del patron all'agente, e poi le contestazioni di uno sparuto gruppo di tifosi a Dimaro. 'Vattene a Torino', la contestazione andata in scena nel ritiro del Trentino. Tanta durezza è dovuta al fatto che contrattualmente tra Zuniga e il Napoli c'è una rottura, e il giocatore non disprezzerebbe chiudere prima il rapporto con gli azzurri per giocare nella sua nuova squadra (e godere subito dei benefici economici...). De Laurentiis da questo orecchio non ci sente: 'Lo faccio restare fino alla scadenza, poi sarà libero di andare via', ha tuonato il presidente senza lasciare spazio a dubbi.
E le pressioni dell'agente e della Juventus per 'liberare' Zuniga non aiutano, visto che non si è fatto niente per contenere quello che è diventato un vero e proprio caso. Al San Paolo in occasione dell'amichevole è scoppiata la contestazione, con Zuniga sommerso di fischi sin dalla sua prima apparizione. Tanti fischi, forse anche troppi. Però il destino del calcio ha voluto regalare qualcosa, visto che proprio il contestato colombiano ha messo a segno un gol da antologia: la strana esultanza di Zuniga, che ha alzato le mani come a chiedere scusa, o comunque a dire 'non ho fatto niente di male', hanno provocato applausi, ma anche fischi nonostante la prodezza e il vantaggio della squadra.
E quindi i tifosi azzurri hanno 'pungolato' ancora il giocatore, cantando in coro 'Chi non salta è juventino'. Messaggio diretto a Zuniga ovviamente, che a sorpresa durante la partita ha cominciato a saltellare, praticamente a comando, e ad ogni coro che si levava. Una reazione curiosa che ha strappato entusiasmo da parte dei tifosi, che hanno applaudito e osannato colui che fino a un minuto prima fischiavano sonoramente. Perché? Saltando Zuniga ha 'dimostrato' di non essere juventino, ma cosa significano davvero quei salti? non è facile saperlo, ma con quella reazione il giocatore ha fatto capire ai tifosi che non si sente juventino e che non spinge perché vuole andare via. Ed anzi, forse che è rimasto 'vittima' di qualche meccanismo più grande di lui. Un modo per tendere la mano, ma intanto le voci di un suo addio non si placano. Dove è la verità? Serve chiarezza, al più presto.