Napolimania: e ora tifiamo per la Juve
Si ricomincia, palla al centro. Questa lotta asincrona tra Napoli e Juventus è partita il venerdì e si è chiusa di domenica notte. Così vuole il calendario schizofrenico, così devono adeguarsi i tifosi. Eppure alla fine si riparte da dove si era rimasti. La Juventus rimane prima con tre punti di vantaggio sugli azzurri. La Roma, che pure ha vinto, è dietro a cinque punti. È una corsa a due che prosegue, coi giallorossi terzi incomodi e pronti a buttarsi su ogni eventuale smagliatura. Per Spalletti nove vittorie e un terzo posto che dopo lo stop della Fiorentina sembra alla portata, nonostante la risalita dell’Inter che sta dando segnali di vita dopo le due vittorie di fila.
Chi doveva rispondere “presente”, del resto, era il Napoli. Ci riesce la squadra di Sarri: la sensazione era che a Palermo non sarebbe stato facile. Così è stato. Ma non per il valore della squadra del neo allenatore Novellino. Anzi, i rosanero sono apparsi decisamente modesti, per non dire alla deriva. Eppure si piegano soltanto su un calcio di rigore, pur subendo dal primo all’ultimo minuto il palleggio del Napoli e un dato su possesso palla e occasioni offensive create che sono impietose. Eppure il Napoli ha faticato: non per il merito degli avversari, ma perché (sicuramente per scelta dell’allenatore) dopo il vantaggio ha rallentato vistosamente il ritmo, con l’intento di dosare le forze e gestirle in vista del rush finale in campionato. E tifare Juve in Europa, perché no: andare avanti in Champions è l'unico motivo valido per 'mollare' un po' la presa un campionato.