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Napolimania: manca Osimhen e non si segna, senza di lui e con Mazzarri il crollo
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Non ci si può rifugiare neanche nelle assenze, che sono tante, è vero, ma anche contro l'Inter in Supercoppa in termini numerici siamo lì. Un solo tiro nello specchio, quello di Kvara parato da Sommer. La produzione offensiva del Napoli oggi è preoccupante, da quando Mazzarri è sulla panchina azzurra addirittura 8 partite su 14 (tra campionato, Champions, Coppa Italia e Supercoppa) sono finite senza che il Napoli segnasse. E in quasi tutte mancava Osimhen. Ora, che non si viva un momento idilliaco con il centravanti nigeriano è noto, così come il suo addio a fine stagione, annunciato dallo stesso De Laurentiis. Ma da qui a fine stagione serve come l'acqua nel deserto. Serve lui, il suo peso offensivo, i suoi gol.
Nel frattempo Victor ha una Coppa d'Africa con un percorso presumibilmente ancora lungo da affrontare. E bisogna pensare al presente, perché non ci si può affidare solo a lui e la materia a disposizione è valida. Non di certo da nono posto. Si può costruire qualcosa anche con Raspadori prima punta, con i neoacquisti che vogliono portare freschezza, con Lobotka che dà strappi importanti lì in mezzo. E dalla prossima settimana con i recuperati da varie squalifiche, infortuni, coppe in giro per il mondo. Contro il Verona non si potrà sbagliare, non è ammesso neanche un solo punto. Può passare un gioco poco spumeggiante, è il prezzo da pagare in quest'anno di sofferenza. Ma non possono sfuggire i tre punti. Perché la Champions è più lontana: l'Atalanta oggi è quarta a quota 36, mentre il Napoli guarda qualche passo troppo indietro, non più a -3 ma scivolando a -4. Febbraio è dietro l'angolo e dovrà essere il mese della rinascita, non si può più sbagliare. E intanto le giustificazioni sono finite, tra acquisti effettuati e calciatori ritrovati. Ora è tempo di rigare dritto e tornare ad avere un atteggiamento da campioni d'Italia.