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Napolimania: Sarri esce dalla gabbia di Benitez e Mazzarri
Al momento, quindi, il 4-3-3 è il modulo più idoneo, e lui stesso non ha avuto problemi a spiegarlo. Poi cosa succederà con l’andare del mercato è da vedere, ma non ci saranno integralismi. Niente gabbie, allora, niente prigioni tattiche. Quelle che rischiavano di tagliare fuori, ad esempio, giocatori come Mertens e Callejon, validissimi fino a pochi mesi fa e che rischiavano di diventare “inutili”. Forse la loro cessione non sarà evitata (di almeno uno dei due, si intende) ma almeno inizialmente Sarri lavorerà con e per loro e si potrebbero vedere in campo nel 4- 3-3 che sembra essere il modulo al quale Sarri è pronto a lavorare. Non manca l'alternativa, quelL 4-3-2-1 ad “albero di Natale” che potrebbe dare un’altra variante con i due trequartisti, che potrebbero giocare più larghi. Posizione ideale per Insigne, ma anche per Mertens. Resta fissa, invece, l’idea di Hamsik nei tre di centrocampo dove Sarri vorrebbe vedere Allan con Valdifiori. L’unica incognita è dettata dalla carriera dell’allenatore.
Nel senso che col 4-3-3 le sue squadre non hanno mai fatto faville. Ad Empoli tre anni fa debuttò proprio col 4-3-3 per poi passare gradualmente al 4-3-1-2 che ha portato i successi che sono arrivati anche in Serie A. Un cambio di stategia dovuto agli arrivi di Saponara e Verdi, che diedero una svolta al modo di giocare dell’Empoli. Sarà così anche per il Napoli? Forse. Questione di tempo. Settimane? Forse. O magari anche di più. Come si muoverà il Napoli lo giudicherà Sarri nei giorni di allenamento in ritiro e poi, naturalmente, il campo quando arriveranno le prime indicazioni. Però la tendenza del tecnico sarà sempre quella di portare la squadra a giocare col “suo” 4-3-1-2 che lo ha fatto salire alle luci della ribalta grazie al gioco piacevole del suo Empoli che in due occasioni ha saputo imbrigliare anche il Napoli di Benitez.