Napolimania: non chiamateci favoriti
Finiti i tempi delle presentazioni, delle feste, delle amichevoli. Finiti i tempi delle parole, tante, troppe. Il calvario dello sciopero e la pausa già in calendario per la Nazionale ha dilungato oltremisura l'attesa per l'inizio del campionato. Qualcuno voleva aspettare la fine del mercato, ed è stato ampiamente accontentato: si parte, ormai a metà settembre. E questa volta non si gioca 'tanto per', ma si gioca per i punti. E quasi non sembra vero. Il Napoli, dopo un'estate lunghissima, è pronto a partire. Questa macchina da corsa rischiava di prendere la polvere in garage: il presidente De Laurentiis l'aveva messa a punto già prima della partenza del ritiro. Era il 16 luglio: quasi due mesi fa. Nel frattempo Walter Mazzarri ha avuto tutto il tempo per limare e mettere a punto la squadra. Ben tredici rinforzi, ma in campo a Cesena ci saranno soltanto due volti nuovi. Grande rinnovamento fuori, ma si parte nel segno della continuità. Meglio così, anche perché il Napoli ha rinforzato la panchina, ed era ciò che serviva.
Ma il nemico più insidioso non si chiama Cesena, e nemmeno Manchester City: a differenza di un anno fa la squadra azzurra parte in pompa magna. Il 'tabù' scudetto non è più tale. La parola che lo scorso anno non veniva pronunciata da nessuno, ora è sulla bocca di tutti: in città e fuori. Certo Mazzarri, la squadra e il presidente, restano col profilo basso e predicano, giustamente, umiltà. Anche lo stesso patron, che con le parole ci sa fare e sa essere un vulcano in eruzione, al momento opportuno si esprime con grande saggezza e intelligenza: la Champions è uno splendido allenamento, stiamo crescendo. Così dice De Laurentiis, ed è bravo a tenere gli animi dei tifosi tranquilli. Di Mazzarri neanche a parlarne, lui che se potesse parlerebbe soltanto di campo e di pallone. Altro che obiettivi e risultati.
Però intorno alla squadra azzurra ci sono grandi aspettative, e del resto è giusto così. Il Napoli nella scorsa stagione è arrivato terzo, e quest'anno non solo non ha venduto i giocatori migliori, ma si è rinforzato. Con Inter, Roma e Juventus che portano molte più incognite rispetto alla squadra di Mazzarri. E il nodo è proprio questo: lo scorso anno il Napoli partiva tranquillo, senza troppe aspettative. Adesso no: De Laurentiis insiste: 'Miglioriamo il quinto posto. Non prendiamocela se qualche risultato sarà negativo'. E' questa la strada giusta: ma la squadra riuscirà a sopperire ai difetti di personalità e a sopportare le pressioni? E dal di fuori ci sarà la stessa saggezza che allenatore e presidente predicano? Già domani avremo una prima, parziale risposta.