Napolimania: Milik, il polacco 'napoletano'
Un polacco napoletano, verrebbe da dire. Arkadiusz Milik sembra più un argentino che un calciatore arrivato dal “freddo” per come si è integrato subito a Napoli e nel Napoli. Neanche pochi mesi che subito ha capito cosa significa giocare in Italia e soprattutto indossare la maglia azzurra. I tifosi sono innamorati di lui e naturalmente è tutto ricambiato. Non ha i tratti del sudamericano, è un gigante biondo che ancora non parla bene l’italiano. Ma sa bene il fatto suo quando si trova in area visto e considerato che ha già segnato sei gol tra campionato e Champions. Tre doppiette per l’ex Ajax che lo hanno portato subito in trionfo in una piazza legata a Gonzalo Higuaìn.
Crede nel progetto Napoli il puntero. Arek è andato via dall’Olanda per giocare in un grande club. E con un maestro di calcio. “Maurizio Sarri è una persona speciale - ha raccontato al sito della Uefa -. Passa molto tempo ad insegnarci la tattica, non mi era mai capitato in nessun altro club”. È risaputo che Sarri piace molto agli attaccanti. Basti pensare a Gonzalo Higuaìn che con lui ha aumentato la sua forza realizzativa diventando il bomber più prolifico del Belpaese. I suoi sono movimenti da prima punta, niente a che vedere con quelli del Pipita ma resta, comunque, un uomo d’area di rigore che riesce ad uscire verso i portatori di palla per creare gli spazi giusti di inserimento. L’unico errore da non fare è quello di paragonarlo ad Higuaìn altrimenti si danneggia solo il ragazzo. Che se qualcuno l’ha dimenticato ha solo 22 anni e quindi un futuro davanti a sè dove può solo crescere alla corte di Maurizio Sarri.
Intanto, Mentre Aurelio De Laurentiis spera che Arkadiusz Milik possa tornare a disposizione il prima possibile (magari a gennaio) dalla Polonia frenano. A gelare le ambizioni del presidente del Napoli ci ha pensato Robert Åmigielski, medico della Nazionale dell’attaccante azzurro. Secondo il dottore che cura i giocatori polacchi non bisogna correre dopo l’operazione al ginocchio: “Non credo che Milik tornerà così in fretta come si dice. Non ritengo sia possibile riaverlo tra 100 giorni, ne saranno necessari almeno 150”. Un messaggio chiaro alla società partenopea. Sta di fatto che tutto dipenderà dal fisico del calciatore e anche dalla testa.