Napolimania: Milik, Higuain e 'gli occhi secchi'
I famosi “occhi secchi”. Quelli che stanno facendo discutere i tifosi del Napoli dopo l’infortunio di Milik. Ad esempio ha irritato il popolo partenopeo l’uscita di Fabio Caressa, ai microfoni di Sky Sport, sull’infortunio di Arek Milik: “Mia nonna diceva sempre una cosa e questo detto mi ricorda il caso Milik- Higuain. Lei diceva sempre che se sputi in aria, prima poi, ti ritorna in testa. Augurare il malea qualcuno spesso significa che poi ti ritorna indietro”. Toccava a Higuain, ci è andato di mezzo Milik. Il piano perfetto dei tifosi si è trasformato in un clamoroso autogol. Lo sgarro del Pipita aveva infatti ispirato incantesimi, macumbe e magie nere, volte a colpire l’argentino, accusato di alto tradimento. Da Dimaro, sede del ritiro, si sono susseguiti senza soluzione di continuità, cori, striscioni e insulti, tanti da non poter essere quantificati. Dal poco rispettoso “Tonelli spezzagli le gambe” alle iniziative più simpatiche e degne di interesse, nate dai social.
Il tema ha ispirato dibattiti, discussioni e approfondimenti tra colpevolisti e innocentisti, schierati col calciatore o a favore di De Laurentiis. Un trattamento simile fu riservato anche a Quagliarella che qualche anno fa si macchiò dello stesso reato: addio al Napoli e passaggio alla Juventus, con una infinita serie di polemiche e di accuse. Il legamento, invocato un giorno sì e l’altro pure da un gran numero di tifosi, fece crack dopo pochi mesi, durante un match con il Parma, risalente al gennaio del 2011. Lo sfortunato precedente lasciava “ben sperare” iettatori e sostenitori, avvelenati nei confronti del bomber che fu, passato alla rivale di sempre. Evidentemente gli antidoti del centravanti argentino (magari messo al corrente delle strategie dei suoi ex tifosi) funzionano a dovere: titolo di capocannoniere e forma smagliante. Viaggiava ad una velocità simile Milik, il bomber chiamato a raccogliere la pesante eredità lasciata dall’innominato.
Poi lo stop, tanto inatteso e doloroso da scatenare il fronte opposto, nel segno dei proverbi: “Chi vo 'o male e l'ate 'o sujo sta areta 'a port”, quello più gettonato nelle ultime ore. I rituali scaramantici hanno così ripreso la loro naturale attività, arrestata da una sosta che pareva aver placato gli animi di entrambe le fazioni, da ieri di nuovo in “guerra” dopo il dramma sportivo avvenuto in Polonia. A piangere, stavolta, sono i tifosi partenopei, senza l’attaccante polacco per i prossimi mesi e con lo spettro del Pipita bianconero ancora visibile. A nulla sono servite le “gufate” dei sostenitori azzurri, portate con decisione ma prontamente respinte da Higuaìn e dal suo legamento, sano e intonso. Paga Milik ma la “partita” è ancora aperta.