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    Napolimania: Lukaku sposta ancora, su Juan Jesus e Meret la firma indelebile del Conte psicologo

    Napolimania: Lukaku sposta ancora, su Juan Jesus e Meret la firma indelebile del Conte psicologo

    • Claudio D'Amato
    Altro weekend, altra vittoria. Il Napoli ha 53 motivi per sorridere, ovvero i punti messi nella "cascina" tanto cara ad Antonio Conte. Dietro alla reazione che ha mandato al tappeto la Juve si cela nuovamente la mano del tecnico azzurro, motivatore ancor prima che allenatore. Sì, perché se l'approccio al cospetto di una Signora presentatasi al 'Maradona' con l'abito di gala è stato negativo, la ripresa ha ribaltato qualsivoglia scenario e pronostico. Al Napoli serviva pareggiarla entro il 60' e così è stato, per poi montare le ali offerte da una Fuorigrotta incendiaria a fare il resto, trascinando la squadra verso la vittoria numero 17 in un campionato che - ribadendo sempre che l'Inter ha da recuperare la sfida di Firenze - la vede regina con merito. Il chip collettivo è programmato per "andare in guerra" e, di conseguenza, consente ai singoli di esprimersi al massimo delle proprie potenzialità.

    FRANK, ANCORA TU - Di Anguissa abbiamo doverosamente parlato, ma il camerunense di spegnere le luci dei riflettori su di sé proprio non vuol saperne: quinto gol stagionale abbinato a 4 assist, numeri che ne fanno un simbolo del 'Contismo' azzurro dimostrandolo anche contro la Juventus, in un pomeriggio/sera dove Frank ha giganteggiato sopperendo tra l'altro ai 45 minuti da incubo di Lobotka, bravo poi a riprendersi e tornare sui livelli abituali.

    LUKAKU "SPOSTA" LA JUVE - Il timbro sull'1-1 apposto da Anguissa ha fornito la scossa utile a costruire la rimonta, completata dal dischetto da un Lukaku che Conte sembra conoscere come fosse uno di famiglia. Non a caso, definire il belga un 'figlioccio' calcistico del salentino è tutto fuorché eccessivo. Ogni volta che Big Rom gonfia la rete viene naturale ripensare alle parole pronunciate dal proprio mentore nei momenti meno brillanti dei primi mesi sotto al Vesuvio, quando il tecnico assicurava come il belga "sposti gli equilibri". Una convinzione tradotta in numeri: 9 reti (unite a 7 assist) di cui oltre la metà pesantissime, perché colui che in tanti criticano e non reputano all'altezza ha punito Milan, Roma, Fiorentina, Atalanta ed appunto Juve, dimostrandosi un cecchino ancora in grado di lasciar traccia negli appuntamenti che contano. Quando Lukaku cresce lo fa anche il Napoli, trovando nel suo ariete l'uomo utile a scardinare le resistenze altrui: la riprova nell'azione che ha propiziato il pari di Anguissa, con l'ex Roma a proteggere un pallone con le unghie e ad apparecchiare il cross di Politano (altra prova entusiasmante per abnegazione e sacrificio, come quella di Spinazzola) per l'incornata del 99. Gol, lavoro sporco, presenza: guai a dare Romelu per finito.

    'J' DI JUAN JESUS - Conte 'psicologo', dicevamo. Per info rivolgersi a Juan Jesus, da esubero a sostituto impeccabile di Alessandro Buongiorno. Dopo Lazio-Napoli di Coppa Italia per il brasiliano l'era partenopea sembrava giunta al capolinea, invece nel momento del bisogno il tecnico leccese ha compiuto un lavoro mentale certosino che ha riportato in linea di galleggiamento motivazioni e rendimento del calciatore: "Da inizio stagione si è sempre allenato bene, dando sempre grande disponibilità e dimostrando voglia e attaccamento al Napoli - aveva assicurato Conte alla vigilia del match in casa del Genoa - Sa che gode della mia fiducia e che, in caso di defezioni, sarebbe stato la prima scelta. Sono sereno". Credito ricambiato ampiamente sul campo da JJ, praticamente perfetto accanto a Rrahmani nel mese e mezzo di assenza dell'ex Toro (in gruppo ma non ancora in condizione). Sul suo rilancio, appunto, c'è tantissimo di chi siede in panchina.

    MERET... DI CONTE - Infine, ma di certo non per ordini meritocratici, una delle fotografie più importanti di Napoli-Juve vista dalla prospettiva azzurra: la parata super di Meret su Yildiz in avvio di partita. Un'uscita compiuta con tutta la determinazione e i fondamentali di questo mondo per evitare ai suoi una partenza shock, ulteriore ciliegina apposta su una torta stagionale resa prelibata da ben 11 clean sheets e da appena 14 reti al passivo. Certo, il merito è anche della solidità riconsegnata alla squadra dal nuovo corso, ma gli interventi da sottolineare del portiere friulano cominciano a susseguirsi. Ed anche in questo caso la mano di Conte è palese, a cominciare dall'investitura da titolare attribuitagli dal suo arrivo tra mille incognite: cosa è successo nei mesi seguenti? Alto rendimento, la cessione di Caprile - ritrovatosi giustamente a dover cambiare aria per non rallentare la propria crescita - ed un rinnovo che va soltanto ufficializzato. La saracinesca abbassata da Alex, è un altro tassello chiave della cavalcata partenopea in testa al campionato.

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    Utente vxl 551119
    Utente vxl 551119

    Oriali re dei passaporti nel regno dei vestiti contraffatti. Vergogna

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