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    Napolimania: la giusta punizione alla Juve 5 anni dopo lo scandalo di Orsato. E ai moviolisti bianconeri dico...

    Napolimania: la giusta punizione alla Juve 5 anni dopo lo scandalo di Orsato. E ai moviolisti bianconeri dico...

    • Salvatore Caiazza
    Arrendetevi, siamo i più forti”. Dopo il 5-1 dell’andata, anche a Torino il Napoli ha costretto la Juventus ad alzare bandiera bianca. L’1-0 siglato da Raspadori ha messo il timbro sulla stagione eccezionale della squadra di Spalletti e ha fatto piangere una Signora che voleva a tutti i costi vendicarsi del cappottone del "Maradona". Non sono bastati ad Allegri il boxeur Gatti, il cascatore Cuadrado e il furbo Milik per avere la meglio su Luciano. Il collega di Certaldo gli ha dato il colpo di grazia sfruttando al massimo i cambi che aveva in panchina. Zielinski, Elmas e Raspadori sono stati eccezionali rispetto a Chiesa, Di Maria e Vlahovic facendo impazzire un popolo intero. Quel gol al 93’ da Giacomino nella stessa porta dove segnò Koulibaly e allo stesso minuto del 2018 ha ribadito a tutti chi comanda in Italia da tutto il campionato.

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    La vittoria del titolo non è stata mai messa in discussione. Il Napoli ha stradominato rendendo normali avversari che hanno speso un bel po’ di soldoni per stupire. C’era qualche buontempone bianconero che addirittura, dopo l’annullamento della penalizzazione, aveva fatto i conti per riuscire a beffare Di Lorenzo e compagni al fotofinish. Con gli eventuali tre punti conquistati arrivavano a -12 e poi nelle ultime sette gare avrebbero dovuto fare en plein sperando che la capolista si sciogliesse come neve al sole. Purtroppo per loro hanno perso e sono finiti a -18. E se dovesse esserci una nuova punizione finirebbero lontano anni luce.

    Gode Napoli e lo fa in uno stadio che è sempre stato ostile. Non c’è cosa più bella di vincere all’ultimo respiro contro un’avversaria che ci ha costruito una carriera sul “corto muso”. Quando Elmas al minuto 93 ha pennellato quel cross finito sul sinistro di Raspadori tutta Napoli è rimasta in silenzio e appena il pallone è passato sotto i piedi del portiere c’è stata un’esplosione di gioia senza precedenti. Dio è grande. Dopo cinque stagioni c’è stata la giusta punizione per una squadra che avrebbe dovuto arrendersi già allora. All’epoca, però, entrarono in gioco altri meccanismi. Orsato improvvisamente perse la vista evitando di espellere Pjanic per un fallaccio su Rafinha in Inter-Juventus permettendo poi ai bianconeri di incassare un successo che valse il titolo. Stavolta Fabbri di Ravenna è stato più “fortunato”. Dopo aver evitato di vedere l’intervento pericoloso di Milik su Lobotka al limite dell’area è stato aiutato dal Var Aureliano che l’ha costretto ad annullare la rete di Di Maria in contropiede. Giustizia è stata fatta.

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    I moviolisti di sponda juventina hanno addirittura detto che è stato lo slovacco a fare fallo sull’attaccante polacco. Hanno praticamente cambiato la visione delle immagini pur di difendere il gol dell’argentino. Ma un po’ di onestà intellettuale mai? E su, non si può sempre bluffare. Fabbri era già stato clemente con Gatti che con un pugno e un grugno di stizza aveva atterrato Kvaratskhelia al limite della sua area. Era rosso diretto ma stranamente il difensore di Madama è rimasto in campo e ha finito la partita senza neanche un giallo. Ma sono cose che succedono. Che ci vuoi fare. L’importante è stato il risultato finale. Lo 0-1 avvicina il Napoli al terzo scudetto della storia. Alle 3 di notte all’aeroporto di Capodichino c’è stato un primo assaggio di festa. Ma il bello deve ancora venire. 

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