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Napoli, da Koulibaly a Raspadori: il 2018 è solo un ricordo
CI PENSA JACK - Un gol che pesa come un macigno quello di Jack Raspadori. L'ex Sassuolo segna quello che significa tantissimo, quello che oggi è diventato il simbolo, il gol del terzo scudetto. Già, perché con questo successo significa che mancano 5 punti all'aritmetica vittoria del campionato che potrebbe arrivare settimana prossima con il Napoli che affronterà la Salernitana al Maradona e la Lazio (seconda a -17) sarà a San Siro contro l'Inter. Ci pensa chi nel reparto offensivo è l'uomo ad aver messo a segno meno reti in campionato. Fino a questa sera, infatti, Raspadori l'aveva buttata dentro solo contro lo Spezia nel match del lontano 10 settembre, ben sette mesi fa. Anche allora quella marcatura arrivò quasi allo scadere e portò tre punti al Napoli. Oggi si ripete, un'altra vittoria che passa per i suoi piedi.
CHIAROSCURO - Una stagione, come si evince dai numeri, che non è stata idilliaca per Raspadori. Pochissimo spazio, vista la presenza di un cannibale come Victor Osimhen e un gioiello come Kvaratskhelia sull'out mancino. Qualche chance l'ha avuta ma senza risultare efficace in campionato. Discorso differente in Champions, con i 4 gol all'attivo (meglio di lui solo Osimhen). Ha influito nel suo percorso l'infortunio dell'ultimo periodo, che lo ha tenuto fuori oltre un mese. Una stagione di inserimento: l'azzurro ha tutto il tempo per dimostrare al Napoli quanto vale. L'investimento, infatti, è per il lungo periodo. Oggi, però, può cancellare ogni dubbio della stagione, ogni partita che non è andata come lui e i tifosi avrebbero voluto. Oggi Raspadori esulta segnando il gol scudetto, facendo impazzire di gioia un'intera città e prendendosi l'abbraccio di tutti i napoletani che, cinque anni dopo il sogno svanito, stanno per gioire come non mai. Questa volta per davvero.
Stesso risultato
Stesso minuto
Finale diverso
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