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    Napolimania: gioia ritrovata in 'zona Mazzarri', ma il centrocampo è crollato. De Laurentiis, dove sono gli acquisti?

    Napolimania: gioia ritrovata in 'zona Mazzarri', ma il centrocampo è crollato. De Laurentiis, dove sono gli acquisti?

    • Giovanni Annunziata
    È stato un sabato ricco di emozioni quello vissuto al Maradona. L'aria era di quelle pesanti con il Napoli reduce da settimane complicate, per quattro gare senza andare a segno, una contestazione avviata all'Olimpico dopo il ko contro il Torino ed è scattato anche il ritiro. Punitivo o meno, l'importante era ritrovarsi, guardarsi negli occhi e cercare la strada migliore per uscire dal momento nero. Le polemiche sono proseguite durante il derby. E non ci riferiamo a quelle di Inzaghi, evitabilissime perché Demme non fa mai fallo sul gol di Rrahmani. No, qui si parla di tifosi annoiati, stufi di passare da uno scudetto vinto, un campionato dominato a brutte figure continue. Nel prepartita lo striscione della Curva B era chiaro: "Chi non se la sente ci saluti con dignità". Poi quei cori, partendo dal classico "Meritiamo di più", passando per la richiesta di tirare fuori gli attributi, fino al messaggio diretto al presidente: "De Laurentiis, la senti questa voce: Napoli siamo noi".

    E alla fine, nella girandola degli stati d'animo, si è passati dallo sconforto, dai musi lunghi sugli spalti, alla gioia massima, con Fuorigrotta che ha fatto sentire tutta la sua voce al minuto 96. Ci ha pensato Rrahmani, in piena zona Mazzarri, proprio come accadeva nella prima esperienza di Walter sulla panchina azzurra. Il Napoli l'ha vinta all'ultimo, le immagini di Kvaratskhelia e Simeone pazzi di gioia che si lasciano andare, stremati ma contenti, gettandosi a terra rappresentano anche una boccata d'ossigeno. Così come lo stesso Rrahmani che si libera della maglia e con i suoi compagni vola sotto la curva. Si torna a vincere, cambia l'umore e anche il fine settimana dei tifosi napoletani.

    Chiaramente lungi da noi parlare di un Napoli tutto rose e fiori. Restano 20 i punti di distanza dall'Inter capolista e - guardando ad obiettivi concreti - la zona Champions è ancora 2 punti più su, in attesa che tutte le concorrenti scendano in campo. Così come la prestazione non è stata "da Napoli", perché si spreca troppo sotto porta, talvolta il possesso è sterile e alla fine con la Salernitana hanno determinato un episodio (il rigore, corretta l'assegnazione) e un moto d'orgoglio in extremis (il 2-1 con Rrahmani gettatosi nella mischia). Una strada si può ancora tracciare ma il percorso è lungo: si comincia con la Supercoppa che sarà molto complicata da vincere ma allo stesso tempo bisognerà provare a portare una gioia a casa, poi arriverà il doppio confronto di Champions con il Barcellona, dopodiché il campionato, il lungo campionato ancora tutto da affrontare.

    La situazione nel complesso resta d'emergenza, anzi s'aggrava ancor di più sotto certi aspetti. Perché il Napoli si ritrova senza un centrocampo, a dirla tutta. Con la Salernitana è stato lanciato per la prima volta Gaetano da titolare, Demme ha fatto il suo esordio in questo campionato e in panchina c'era il capitano della Primavera, Francesco Gioielli. Intanto Anguissa è in Coppa d'Africa, Zielinski ha dato forfait tra problemi fisici e di mercato, mentre un infortunio ha fermato Cajuste che ne avrà per un po'. La vera domanda, quindi, è: dove sono gli acquisti? De Laurentiis il 29 dicembre chiedeva scusa e prometteva mercato in entrata. E il Napoli sicuramente interverrà, andrà ad aggiungere qualche elemento a questa rosa. Ma c'è già un evidente ritardo. Il solo Mazzocchi non basta, Mazzarri va a giocarsi un trofeo con la coperta non corta, di più. Non c'è più tempo da perdere, non si possono far scappare di nuovo i Samardzic, i Gabri Veiga e aspettare tanto, troppo per delle operazioni che richiedono una certa urgenza. La gioia ritrovata, la zona Mazzarri, il derby vinto. Tutto bello, sì, ma non può bastare così poco a chi è campione d'Italia. La luce in fondo al tunnel è ancora lontana.

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