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    Napolimania: con Garcia non funziona. Il 4° posto è una chimera, ma la colpa è di chi non ha trattenuto Spalletti

    Napolimania: con Garcia non funziona. Il 4° posto è una chimera, ma la colpa è di chi non ha trattenuto Spalletti

    • Salvatore Caiazza
    Dove è finito il vero Napoli? Non c’è verso di assistere ad una bella vittoria dei campioni d’Italia. In verità anche poco bella. Non sanno più come si segna e si esulta i giocatori azzurri. È diventato un mistero il rendimento di un gruppo che l’anno scorso non conosceva stop. Con Garcia è cambiato tutto. Eppure bastava solo chiedere alla squadra di giocare come sapeva. Ed, invece, no.

    Il tecnico francese sta avendo mille difficoltà nel far esprimere i suoi ragazzi ai massimi livelli. Qualcuno addebitava i disastri all’assenza di Kim ma a Bologna Natan e Ostigard si sono comportati benissimo. Dunque, l’alibi della cessione del coreano non c’è più. È tutto il Napoli che non funziona. I tifosi partenopei sono imbestialiti. Attaccano l’allenatore d’oltralpe come se non ci fosse un domani. Se prima del match del Dall’Ara aveva qualcuno dalla sua parte, al triplice fischio finale anche gli aficionados l’hanno contestato. Secondo la piazza è stato capace di smontare un Napoli che funzionava. Inoltre, gli viene contestato lo scarso feeling con lo spogliatoio. Le reazioni dei calciatori (vedi Kvara col Genoa e Osimhen l’altra sera col Bologna) evidenziano uno scarso potere in panchina. È come se nessuno gli desse abbastanza credito. Tutto questo con Spalletti non era mai successo. C’erano stati degli scontri ma non così chiari.

    Aurelio De Laurentiis ha provato a tranquillizzare l’ambiente con un tweet: «Il Napoli riparte da Bologna. Bravi tutti». Un atto dovuto ma dentro di lui c’è tanta rabbia. Un po’ di colpa se la deve prendere perché non è riuscito, con i suoi modi da marchese del Grillo, a trattenere Luciano Spalletti. Non c’era certezza ma sicuramente l’attuale ct, ad oggi, avrebbe molto più punti di Garcia e non sarebbe a -7 dalla capolista Inter. Il popolo azzurro, comunque, non vuole più questo allenatore. Anche con la città non c’è calore. È pur vero che sarebbe stato difficile per tutti nel post Spalletti ma monsieur Rudi ci sta mettendo del suo. Continua a non far rendere al massimo calciatori che l’anno passato facevano la differenza. Primo tra tutti Lobotka. Il gioco non passa più dai suoi piedi. Fortunatamente a Bologna Anguissa ha fatto molto bene ma in precedenza non era stato all’altezza della situazione.

    Sicuramente se Osimhen avesse segnato il rigore, oggi si starebbe parlando di altro. Perché la prestazione del Dall’Ara non è stata male. Ma Victor ha sbagliato e da quel momento in poi non è stato più capace di fare bene. Poi quando è stato sostituito è successo il finimondo. Si è alterato chiedendo al tecnico di farlo stare in campo per giocare a due con Simeone. Ma Garcia non ha cambiato idea. «Sono cose da spogliatoio», ha ammesso il francese. Peccato che il tutto è successo davanti a milioni di persone che erano davanti alla tv e ai 25mila presenti allo stadio.

    E adesso? Beh adesso se non si vince neanche contro l’Udinese nella sfida infrasettimanale veramente si rischia il tracollo. A De Laurentiis interessa arrivare tra le prime quattro ma di questo passo anche la zona Champions è una chimera. Sabato, poi, si andrà in casa della sorpresa Lecce e martedì 3 ottobre ci sarà l’atteso match con il Real di Ancelotti in Europa. Anche Carletto, nel post Sarri provò a metterci del suo nel Napoli, ma sappiamo tutti come andò a finire. A quanto pare i tecnici mal sopportano i predecessori. Soprattutto se fanno bene. Ma a volte basta essere un po’ più furbi per evitare di essere criticati e soprattutto cacciati…

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