Getty Images
Napolimania: applausi allo show azzurro, ma in Coppa serve la concretezza Juve
LA FINALE - E allora, assalto alla finale: con il piglio della Juve. Sì, mercoledì al San Paolo servirà un Napoli cinico e spietato proprio come i bianconeri di Allegri: il tecnico bianconero ha fatto i complimenti al collega e agli avversari, ieri decisamente superiori sul piano del gioco, ma alla fine a fregarsi le mani per un punto tutto sommato d'oro in chiave scudetto è stato proprio lui. E Sarri? Felice ma arrabbiato: parole sue. Giustissime, tra l'altro: stringi stringi, i suoi non sono ancora riusciti a vincerne una su tre. Niente paura, comunque: perché prestissimo, due giorni appena, sarà servita la rivincita più immediata della storia. E si giocherà per un trofeo, per un obiettivo di quelli che per una squadra in evoluzione come il Napoli rappresentano occasioni ghiotte: la Coppa Italia.
I RISULTATI - Punti di partenza, passaggi obbligati di crescita: e se sotto il profilo del gioco gli azzurri sono una grandissima, la più grande d'Italia, è sotto l'aspetto dei risultati che serve il salto di qualità. In questo senso, tutti, ma proprio tutti hanno da imparare dalla Juve: d'assalto quando serve, catenacciara quando serve. Doppia personalità, unico scopo: vincere. La malizia delle grandi squadre, in un unico concetto; uno spirito che il Napoli dovrà assorbire al più presto, soprattutto in virtù di un gioco che incanta. Sì, dipingere calcio così bello e non vincere è davvero un peccato, ma anche Sarri sa bene che il processo di crescita non è ancora finito. Anzi. E allora, sotto con la semifinale di ritorno: un bell'esame di maturità, ma anche un primo senso compiuto alla stagione.