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    Napolimania: Ancelotti e le chiavi per far diventare la stagione 'eccezionale'

    Napolimania: Ancelotti e le chiavi per far diventare la stagione 'eccezionale'

    “Si deve fare meglio, non abbiamo fatto nulla di eccezionale. Nella seconda parte di stagione questa squadra deve dare di più”: le parole di Ancelotti sono quelle di un uomo onesto, consapevole della forza della sua squadra, dei suoi limiti ed anche di quella che deve essere l’incidenza di un allenatore straordinario che ha avuto un peso specifico importante, ma non ancora determinante. Uno come Carlo Ancelotti si vuole sentire decisivo, è consapevole che nella seconda parte della stagione, la mano di Carlo Ancelotti deve sentirsi concretamente, deve provare a lasciare un segno indelebile.
     
    OBIETTIVI E CERTEZZE.
    Nel primo bilancio stagionale, Ancelotti non ha specificato gli obiettivi: il Napoli è tecnicamente in corsa per tutti i target. C’è la consapevolezza, però, che recuperare nove punti alla Juventus sono qualcosa di più vicino ad un miracolo che ad un’impresa sportiva. E la lotta per il secondo posto è qualcosa che non scalda, soprattutto dopo quello che è successo qualche mese fa, quando hai avuto un sogno nel cuore e sei arrivato a novanta minuti dal tricolore. Le coppe, allora, devono essere il primo obiettivo stagionale. L’Europa League, ed anche la Coppa Italia devono diventare il giardino di casa del Napoli, il Re di Coppe deve traslare, nel 2019, la sua verve alla sua squadra. Serviranno notti da Champions in Europa League, servirà la qualità che Ancelotti è consapevole di poter dare per cancellare quel “niente di eccezionale” dal suo primo anno partenopeo.
     
    GIOCHI DI RUOLO. Se dovrà essere il Napoli che proverà a fare qualcosa di eccezionale, allora bisognerà definire alcuni aspetti. E capire che alcuni calciatori sono fondamentali: tre di questi sono mancati contro il Bologna. Koulibaly in difesa, Hamsik ed Insigne nella fase di sviluppo di gioco sono molto più che essenziali. Così come lo sono Allan e Mertens soprattutto, perché sono i calciatori di temperamento fondamentali per una squadra che ha poca forza spirituale, per ammissione del suo stesso allenatore. Il girone d’andata segna poi delle bocciature momentanee: Zielinski, Diawara e Rog hanno bisogno di una scossa vera per non completare una stagione con un segno profondamente negativo.
     

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