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    Napolimania: 1° posto boomerang, ma lo Scudetto non era l'obiettivo. Senza panchina, serviva e servirà il mercato

    Napolimania: 1° posto boomerang, ma lo Scudetto non era l'obiettivo. Senza panchina, serviva e servirà il mercato

    • Claudio D'Amato
    Pranzo in riva al Lago indigesto per il Napoli, scricchiolante nel momento clou della stagione. Troppi errori a Como, letali i punti persi per strada nelle ultime settimane: un cocktail tradotto nel sorpasso in vetta dell'Inter, che sabato prossimo potrà presentarsi al 'Maradona' coi galloni da capolista. E occhio all'Atalanta, salita rispettivamente a -2 e -3. Scenari ribaltati, umori capovolti: gli azzurri, di motivi per fare mea culpa, ne hanno tanti.

    UN ALTRO CALO - Così come contro Roma e Udinese, escludendo i segnali di riscossa offerti nella ripresa con la Lazio ma poi azzerati dal 2-2 di Dia, il Napoli nel Lario ha abbassato ancora una volta guardia e concentrazione. Ciò che non appartiene alle squadre di Antonio Conte sta caratterizzando il recentissimo cammino dei partenopei, spariti con la testa dal match sulla scia delle uscite che hanno prodotto 3 pareggi di fila.

    CHE ERRORI AL 'SINIGAGLIA' - La flessione azzurra nei secondi tempi appare soprattutto psicologica, come se l'altitudine alla quale stazionano Lukaku e compagni stia fungendo da boomerang nella gestione dell'exploit. Napoli sfaldato nelle idee e nella tenuta mentale a ridosso dell'incrocio Scudetto del 1º marzo contro la formazione di Simone Inzaghi, vittoriosa col Genoa ed ora a +1 sui rivali. Al 'Sinigaglia' il 2-1 si può riassumere in errori grandi quanti una casa, sintesi perfetta dell'involuzione offerta da inizio febbraio ad oggi dai campani: prima il clamoroso autogol di Rrahmani a sbloccare un lunch match fin lì in controllo e che anzi aveva registrato un ottimo approccio (con successiva reazione) degli azzurri, poi - sull'1-1 e probabilmente nel momento in cui il calo sembrava attenuarsi - il passaggio errato di Raspadori a Lobotka da cui si genera il misunderstanding tecnico che consente a Nico Paz e Diao (con ulteriore complicità del centrale kosovaro) di confezionare la rete del successo comasco.

    JACK CROCE E DELIZIA - E pensare che il 'Jack' calato da Conte, dopo l'ottima prestazione di 8 giorni fa all'Olimpico, aveva ripagato nuovamente la scelta dell'allenatore salentino: preso lo schiaffo dell'autorete, Raspadori ha rialzato il Napoli come avvenuto contro la Lazio, firmando l'immediato pareggio. Poi, però, a fronte di una gara gagliarda e convincente anche per qualità, la sbavatura in disimpegno compiuta a metà campo ha generato il nuovo sorpasso del Como e certificato quello in classifica dell'Inter.

    "CREPE MENTALI" - "C'è da interrogarci sul secondo tempo, i buoni propositi del primo sono rimasti negli spogliatoi - ha sentenziato Conte a 'DAZN' - In campo è entrata un'altra squadra, siamo stati remissivi. A livello mentale abbiamo mostrato delle crepe come nelle ultime 3 gare, in cui ci siamo sempre fatti rimontare. Stiamo giocando dall'inizio con questa pressione che - per fortuna - ci siamo portati noi, ma ora dobbiamo affrontarla nel migliore dei modi analizzando perché gli altri avevano più fame".

    BILLING PROMOSSO, MA LA PANCHINA… - Nel passo falso commesso sul Lago, ad ogni modo, si registra l'esordio positivo di Philip Billing. Il centrocampista danese, schierato dal 1' per ridurre al massimo il rischio giallo per il diffidato Anguissa, ha risposto presente mettendoci fisico, buone letture e mostrando un bagaglio tecnico di tutto rispetto. Billing alternativa di un Napoli che però, nelle risorse da cui attingere per cambiare inerzia e volto alle gare, continua a risultare 'povero': al netto dell'emergenza ormai cronica, alleviata dal rientro in campo di Spinazzola, i calciatori inseriti in corso d'opera non riescono a lasciar traccia (Simeone e Okafor vogliosi ma sterili, Ngonge ancora indolente). Indizi eloquenti su dove intervenire in primis in estate, ossia allargamento e potenziamento della rosa.

    NAPOLI DA PREDA A CACCIATORE - Il weekend della 26ª giornata ha prodotto la sliding door in testa e rimesso in corsa la Dea, rendendo il Napoli cacciatore dopo essere stato praticamente sempre preda dell'Inter: lo scontro diretto dirà molto, se non tutto, sulle reali chances tricolore di una squadra che - al netto del percorso al vertice compiuto fino ad oggi - è giusto rimarcare come nelle previsioni iniziali non fosse tenuta a giocarsi lo Scudetto. "Non tiriamo troppo la corda, altrimenti rischiamo di rompere i giri del motore": in tal senso, il Conte pensiero dice tutto.

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    Loscuro82
    Loscuro82

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