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Napoli-Verona, le pagelle di CM: Neres fa scordare Kvaratskhelia, strapotere Anguissa. Assist Lukaku, vivace Sarr
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NAPOLI
Meret 6: impreciso nel primo tempo, quando rischia di perdere il pallone su un cross innocuo ed esce male sul tiro di Sarr, poi si riscatta con una bella risposta su Kastanos.
Di Lorenzo 7: sul tabellino ci finisce la sfortunata autorete di Montipò, ma lo stadio urla il suo nome e fa bene, dopo lo splendido uno-due e il gran tiro dal limite che ricorda i tempi lontani in cui giocava da punta e lo chiamavano Bati. Onnipresente, capitano rinato e ritrovato, dopo essere stato a un passo dall'addio. Merito di Conte.
Rrhamani 7: provvidenziale in due occasioni che potevano rimettere in discussione la partita, entrambe su Sarr. Nel secondo tempo va due volte vicino al raddoppio di testa. Un altro che sembra tornato quello dello scudetto.
Juan Jesus 6: meno preciso e puntuale del compagno, disputa comunque una prova senza troppe sbavature.
Spinazzola 6: sembra essere finalmente a posto dal punto di vista fisico e si vede, dato che svaria molto e prova a pungere come ai vecchi tempi. (dall'83' Mazzocchi sv)
McTominay 6,5: recupera palloni, riparte ed e sempre presente nelle occasioni da gol, anche se questa volta se ne mangia uno clamoroso. Centrocampista completo, fondamentale dal punto di vista tattico e sotto rete. Acquisto top, ma si sapeva. (dal 77' Raspadori sv)
Lobotka 6: partita di gestione e gran pulizia tecnica, situazioni in cui è maestro.
Zambo Anguissa 7: si divora il gol del raddoppio e ha un'altra occasione, prima della bordata che vale il due a zero, di rara bellezza e potenza. Rigenerato dal punto di vista fisico
Politano 6: fondamentale nella rete del vantaggio, poi si eclissa un po'. (dal 77' Ngonge 6: sfiora il tris nel finale)
Lukaku 7: un altro assist e mezzo, con quello per Di Lorenzo che non finirà nelle statistiche solo per un caso. Spesso criticato, è entrato in 21 gol del Napoli finora. Sempre coinvolto nelle azioni offensive, sta dimostrando che Conte aveva ragione anche stavolta. (dal 77' Simeone sv)
Neres 7,5: sicuri che sia un downgrade di Kvaratskhelia? Il brasiliano è tarantolato, corre come un matto, dribbla, semina gli avversari, crossa e tira: fondamentale nel gol che sblocca il match, ricorda sì il georgiano, ma quello del primo anno, e le statistiche da primato lo confermano. Basilare nel gol e nell'occasione fallita da McTominay. (dal 90' Zerbin sv)
All. Conte 7: 47 punti in 20 partite, duello scudetto apertissimo, mentalità da top club. Ha rimesso la chiesa al centro del villaggio e non era facile, visto che il Napoli arriva da un decimo posto. 12 clean sheet su 20.
HELLAS VERONA:
Montipò 5,5: sfortunato nell'occasione del gol di Di Lorenzo, non può nulla sulla bordata di Anguissa ma non appare sicuro come in altre occasioni.
Magnani 5,5: soffre il corpo a corpo con Lukaku.
Coppola 6: si fa valere dal punto di vista fisico, prova spesso ad anticipare gli avversari.
Dawidowicz 5,5: patisce il dislivello di rapidità con le frecce del Napoli.
Faraoni 6: torna a giocare dal primo minuto, si distingue per un bel lancio per Sarr e tanto contenimento. (dal 77' Daniliuc sv)
Duda 6: grande legna e un bel tiro da fuori, poi una bella verticalizzazione per Livramento.
Belahyane 6,5: lotta a centrocampo e recupera molti palloni, anche con le maniere forti. (dall'84' Mosquera sv)
Lazovic 5: non si vede mai, sembra aver perso lo smalto dei giorni migliori (dal 69' Bradaric 5,5: si limita a coprire)
Suslov 5,5: poco preciso nelle poche ripartenze che gli vengono concesse.
Tengstedt 6,5: sempre vivo, sempre in agguato, spaventa il Napoli nel primo tempo e in generale dà la sensazione di poter segnare in qualsiasi momento (dal 76' Kastanos 6: entra bene e sfiora la rete)
Sarr 6: ama la profondità, si completa bene col compagno di reparto, ma a volte è un po' troppo timido. (dal 69' Livramento 6: mette velocità e dribbling nella partita, sfiora il gol nel finale)
All. Zanetti 6: il Verona non sfigura al Maradona ma paga la differenza tecnica, dopo il periodo no sembra essere tornato pieno padrone della squadra. Oggi sarebbe salvo.
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Spinazzola che sostituisce Spinazzola è poesia