Redazione Calciomercato
Napoli, la Finanza sequestra 18 mila capi falsi per oltre 800mila euro
IL DEPOSITO – Un capannone di circa 200 metri quadrati. Il colpo messo a segno il 23 aprile dai Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego di Napoli della Guardia di Finanza ha portato, nei giorni precedenti, ad altri sequestri e alla scoperta di due opifici clandestini, uno a Forcella gestito da un cittadino senegalese e l'altro a Scampia gestito da una donna napoletana e dal marito. Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle a occuparsi dello smistamento era un cittadino marocchino, individuato nel corso dell'intervento. L'uomo era affittuario del deposito ed era stato già identificato nel settembre scorso in circostanze analoghe, in un altro magazzino; è stato identificato, denunciato all'autorità giudiziaria per contraffazione e ricettazione e gli è stato sequestrato un furgoncino a sei posti che veniva utilizzato per trasportare i capi di abbigliamento. La merce sarebbe stata piazzata anche a via Toledo, Mergellina, nel centro storico di Napoli, vicino allo stadio e nei mercati rionali dei quartieri più popolosi della città.
LE MAGLIE - Le maglie e le tute erano state confezionate con cura dei dettagli riproducendo i modelli della stagione 2022-23, edizione speciale, con il logo Emporio Armani "EA7" e la scritta D10S; anche il codice QR funziona e riporta al sito di Armani, dando l'impressione di avere tra le mani un prodotto certificato. Non sarebbe stato difficile spacciarle per originali e venderle come tali, fino a 85 euro al pezzo. Smerciate come false, a circa 40 euro, avrebbero invece fruttato oltre 800mila euro. Gran parte di questi prodotti di buona fattura, hanno ricostruito i finanzieri, vengono acquistati dalla Turchia, dove la qualità è alta e i prezzi sono invece molto bassi; in Italia arrivano già completi, spesso negli opifici clandestini vengono effettuate soltanto le operazioni conclusive come quelle di ricamo dei loghi.