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    NAPOLI SCUDETTO - La vittoria di Spalletti: il rischio esonero e il dominio post rivoluzione. Doppia beffa per Allegri

    NAPOLI SCUDETTO - La vittoria di Spalletti: il rischio esonero e il dominio post rivoluzione. Doppia beffa per Allegri

    • Giovanni Annunziata
    Sono tanti i protagonisti in questa vittoria del campionato del Napoli. Spiccano su tutti i vari Osimhen e Kvaratskhelia, così come i tanti capolavori fatti da Giuntoli e De Laurentiis che esattamente undici mesi fa diceva con convinzione "Faremo di tutto per riportare lo scudetto a Napoli". C'è un punto di collegamento a tutto ciò che si chiama Luciano Spalletti. Un allenatore che ha sempre centrato gli obiettivi richiesti dalle società in cui ha lavorato, come l'aver riportato in Champions l'Inter dopo 6 anni, i due campionati russi allo Zenit, il Napoli al terzo posto in seguito ad un 5º e un 7º posto. Adesso proprio in azzurro riscrive la storia perché dopo ben 33 anni e contro ogni aspettativa riporta lo scudetto ai piedi del Vesuvio. Ci aveva provato un allenatore super titolato come Ancelotti, ma con scarsi risultati, Sarri veramente ad un passo fermandosi però nel 2018. E oggi tocca a lui, vincere e dominare questa Serie A, riscrivendo la storia del Calcio Napoli. 

    AL POSTO DI ALLEGRI - Era il lontano gennaio 2021, quando in seguito a risultati deludenti di Gattuso, De Laurentiis si iniziava a guardare attorno per il suo successore in panchina. Due i nomi che si sono contesi la panchina del Napoli, Allegri e Spalletti, con l'attuale allenatore della Juventus che sembrava il principale indiziato ma alla fine le due strade non si sono incrociate. Scelta ricaduta sul tecnico di Certaldo che nel complesso ha "beffato" Allegri prendendone il posto e vincendo lo scudetto, lasciandoselo alle spalle per due anni di fila.

    SOGNO SCUDETTO E RISCHIO ESONERO - Il primo anno ha visto in Spalletti sulla panchina del Napoli una grande partenza. Un avvio di campionato che ha avvicinato gli azzurri alla vittoria del campionato nel 2021/22, ma c'è stato un crollo improvviso in primavera. La sconfitta contro la Fiorentina e il pareggio contro la Roma hanno messo fuori corsa il Napoli nella lotta scudetto, prima di arrivare al ko di Empoli. Lì il vero disastro, qualcosa sembrava essersi rotto e l'esonero di Spalletti che diventava più di un'ipotesi. Alla fine la decisione di proseguire insieme fino a fine stagione, con 4 vittorie su 4 partite.

    DALL'INFERNO MERCATO AL PARADISO SCUDETTO - Insigne, Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Ospina, Fabián Ruiz. Tutti via in una sola estate e la grande paura di dover ripartire dal basso. Così non è stato, Spalletti ha continuato a lavorare con le sue idee e ha valorizzato tantissimi calciatori, rendendo Kvaratskhelia uno dei calciatori più forti della Serie A (e non solo), Osimhen un bomber con il killer istinct, Lobotka la rappresentazione delle sue idee in campo, Kim il guerriero pronto a tutto per difendere il proprio allenatore. Questi sono solo alcuni dei suoi successi, che hanno portato dall'inferno mercato con le partenze illustri al paradiso napoletano, che vede la conquista del terzo scudetto. Che si è concretizzato a Torino, contro quell'allenatore che avrebbe dovuto allenare a Napoli contro la sua squadra. Allegri invece è alla Juve, tanto lontano da questo Spalletti e dalla sua bellezza di calcio. E la seconda beffa? La doppia vittoria in campionato, nel campionato del tricolore.

    ANCORA INSIEME - Ora c'è ancora un futuro da scrivere insieme. Il contratto di Spalletti prevede il rinnovo unilaterale da parte del Napoli per il prossimo anno, ma verrà il tempo per sedersi a tavola con De Laurentiis per fare un punto sulla situazione e, perché no, premiare il tecnico di Certaldo dopo un'annata del genere.

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