Lo sguardo triste di insigne, pronto a lasciare il posto a El Kaddouri, dopo sessanta minuti anonimi e ricchi d’imprecisione. Un copione non ancora scritto ma solamente immaginato. La realtà ha tradito la consuetudine e così Maurizio Sarri ha tirato fuori dal campo Jose Maria Callejon. Una scelta vincente, da allenatore e non solo. Maurizio Sarri ha dimostrato doti da fine psicologo, ha messo in rilievo, ancora una volta, le sue capacità gestionale nel tenere il gruppo saldamente nelle sue mani, dosando uomini e sostituzioni.

Nel medesimo solco si inserisce l’ingresso di Maggio, una sorta di passerella celebrativa, giustamente concessa ad un professionista esemplare. Nel complesso il Napoli è piaciuto, ha aspettato il momento giusto prima di affondare il colpo decisivo. Il catenaccio di Mandorlini ha retto per un’ora, prima di cadere sotto i colpi di Insigne e Higuain. Una gara complicata, vinta con pieno merito che proietta gli azzurri nei piani altissimi della classifica. Sarri, però, continua a non voler parlare di scudetto.