Napoli, Sarri non vuol sentire parlare di terrorismo
G.S.
Maurizio Sarri va avanti per la sua strada. Il Napoli ha fatto tanti chilometri per giocare al calcio non certo per risolvere i problemi del terrorismo. Sicuramente dispiace per gli episodi accaduti a Parigi e non possono passare inosservate le situazioni difficili che vive il Belgio. Ma gli azzurri non si possono distrarre perché il loro compito è di giocare al calcio. Certo, sarebbe stato opportuno affrontare questa partita con tutti gli uomini a disposizione e a porte aperte. Ma per questioni di sicurezza il sindaco di Bruges ha deciso di chiudere i cancelli a tutti, non solo ai fan napoletani. La guardia nazionale è impegnata a Bruxelles per l’allerta terrorismo e quindi non c’erano i presupposti per impiegarli allo stadio. Il primo cittadino, giustamente, non si è voluto prendere la responsabilità visto che non si può giocare con la vita di nessuno. Soprattutto in questo momento. Sarri è voluto intervenire anche ad una domanda fatta ad El Kaddouri. Su come fosse lo stato d’animo del calciatore vista la situazione che vive il suo paese. "Basta, siamo qui per giocare al calcio. Omar deve prepararsi per giocare una grande partita".